Recensione Voglio mangiare il tuo pancreas di Shinichiro Ushijima

Voglio mangiare il tuo pancreas (Kimi no Suizō o Tabetai) è un film anime del 2018 tratto dal romanzo di Yoru Sumino. Dal romanzo sono stati tratti anche un manga nel 2016 e un film live action diretto da Sho Tsukikawa.

Il film racconta le vicende di Haruki Shiga un liceale che non ha amici e raramente si intromette negli affari degli altri, preferisce leggere i romanzi motivo per cui tiene sempre un libro tra le mani. Un giorno, mentre si trova in ospedale ad attendere il suo turno, nota a terra un libro abbandonato tra le sedie in sala d’aspetto, incuriosito lo raccoglie e decide di aprirlo, ma il libro in questione è in realtà il diario della malattia di Sakura, una sua compagna di classe. La ragazza da quel momento in poi cerca di coinvolgere il ragazzo a trascorrere le sue giornate con lei sostenendo di essere l’unico che conosce il suo segreto.

Mettendo a confronto l’anime e il manga, la storia è identica. Anche se i disegni non sono simili e i due protagonisti sembrano più vecchi rispetto all’opera cartacea. Nel manga sono due semplici liceali ma per come sono stati disegnati nel film, appaiono come universitari.

Il film racconta temi profondi e toccanti come la malattia della ragazza e il suo modo di affrontarla. Sakura decide sempre di rimanere allegra e di non farsi condizionale perché vuole vivere come una normale adolescente. La grafica del film è fatta abbastanza bene, riesce a far rimanere ben impresso tutto il film rispetto al manga, il gioco di colori è ottimo.
Le canzoni sono molto adatte alla situazione, riescono a coinvolgere lo spettatore per tutta la durata del film.

I doppiatori Giulia Franceschetti (Sakura Yamauchi) e Mirko Cannella (Haruki Shiga) hanno fatto un lavoro eccellente immedesimandosi perfettamente nel proprio ruolo, rendendo il film ancora più particolare di quanto già è.

Questo film d’animazione è molto particolare, fa pensare al senso della vita, alla trasformazione dell’animo, al senso di appartenenza ad un’esistenza materiale, questo è ciò che ha imparato Haruki perché la vita non la considerava più di tanto, essendo esterno alla vita stessa.

In generale il film, anche se triste in quanto racconta una realtà cruda, mi è piaciuto molto ecco perché lo consiglio veramente a tutti.

PARAMETRI
CONTENUTO: 5
SCORREVOLEZZA: 5
DISEGNO: 5
PIACEVOLEZZA: 5
BONUS
DOPPIAGGIO: 5
ORIGINALITA’ DEL CONTENUTO: 5
SOUNDTRACK: 4,5
VOTO MEDIO: 4,9

  • Cami

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