Recensione film L’altra donna del re di Justin Chadwick

Un po’ come per The white princess, L’altra donna del re (The other Boleyn girl) è una trasposizione un po’ troppo “romanzata” dell’omonimo libro di Philippa Gregory.
La storia del film avviene dopo quella rappresentata nelle serie tv The white queen e The white princess in quanto vede come protagoniste le sorelle Mary e Anne Boleyn (Maria e Anna Bolena).

Siamo nel XVI secolo e le due sorelle Anne e Mary Boleyn vengono spinte dai familiari a sedurre il re Henry (Enrico) VIII per ottenere prestigio e benefici economici per la famiglia.
Mary diventa a breve la sua amante e prova per Henry un sentimento sincero, ma Anne, desiderosa di andare oltre, decide di sfidare la sorella e così continua a sedurre Henry, che presto si infatua di lei e lascia la moglie per poterla sposare. Il re però è desideroso di un erede maschio, così Anne fa di tutto pur di farglielo avere, ma non con successo. A causa di ciò e di alcune voci di corridoio Anne, così, viene giustiziata assieme al fratello, tutto però dopo aver dato alla luce una delle regine più note di sempre: Elisabetta I.

La storia è un po’ romanzata e vede molte scene da harmony/soap opera al suo interno. Che re Enrico VIII fosse una persona repellente è risaputo, però qui si nota maggiormente nonostante quella che, in teoria, viene passata per “antieroina/antagonista” è proprio Anne. Lei viene criticata per essere una sorta di arrampicatrice sociale e per aver tradito la sorella, ma in fondo Anne voleva semplicemente poter essere libera e circondata da ricchezze. Potevano fare ben poco le donne all’epoca e, non dimentichiamoci, sono gli stessi parenti a spingerle a diventare le amanti del re. Anne viene criticata per la sua perseveranza in un mondo in cui però, le donne, ancora non avevano voce ed erano solo “le mogli di”. Lei non si rende conto però di passare da un ambiente tossico ad un altro: dalla famiglia alle grinfie del perfido Henry, il quale la usa solo per meri scopi riproduttivi.

Le acconciature non sono accurate mentre gli abiti sono bellissimi, anche se alcune volte forse non perfetti per il periodo storico ma più adatti ai fisici delle protagoniste. Il fatto che Henry VIII per una volta non sia un uomo robusto e, diciamolo, poco attraente, da un punto al film in quanto, nonostante Eric Bana forse non sia perfetto sia come capacità attoriali che come somiglianza, è ben distante dall’uomo con la gotta e in sovrappeso dei dipinti.

Il cast è ben assortito e in generale tutti se la cavano abbastanza bene, anche se Natalie Portman e Eric Bana non sono riusciti a calarsi perfettamente nei panni dei loro personaggi.
Insomma, L’altra donna del re è un period drama discreto ma troppo infarcito di sentalismo e trovate da soap, tutto per intrattenere un pubblico che magari si distrarrebbe di fronte a una mera rappresentazione storica.

CONTENUTO: 3
PIACEVOLEZZA:2.5
SCORREVOLEZZA:3
RECITAZIONE:3.5
ORIGINALITA’:3
VOTO MEDIO:3
-Jade

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