Recensione film Chicago di Rob Marshall

Insieme a Moulin Rouge, Chicago è stato un po’ una sorta di rinascita per i film musical a Hollywood, tanto da aver avuto numerosi riconoscimenti. Basato sull’omonimo musical diretto da Fosse, Chicago è un film che può essere riassunto con la parola chiave “finzione”.

L’opera è ambientata nell’omonima città nel 1924 e vede come protagoniste due donne che sanno il fatto loro: Velma Kelly e Roxie Hart. La prima, una nota star dei nightclub, finisce in carcere per aver ucciso la sorella e il marito dopo averli sorpresi assieme a letto. La seconda, invece, ambisce a diventare una grande star e, per arrivare al suo obiettivo, si rifà sul suo amante, che le promette una duratura carriera. Mentre la prima continua ad avere notevole pubblicità anche mentre è in carcere, la seconda vede la propria vita crollare quando scopre che l’amante l’ha sfruttata solo per andare a letto con lei. Così, presa dall’ira, lo uccide e finisce anche lei in carcere. Sin da subito si ingrazia una secondina corrotta, Mama Morton, e cerca come Velma di ottenere l’attenzione pubblica attraverso Billy Flynn, il quale è anche l’avvocato dell’altra. Le due donne si contendono costantemente l’attenzione di Flynn e dei media anche se, inizialmente, è Roxie ad avere la meglio grazie ad una messinscena molto credibile che la fa vedere come una ragazza innocua.

Di per sè il film è realizzato bene ma non riesce a spiccare più di tanto. Tutto appare costantemente come molto teatrale e finto e, per quanto siano inserite appositamente, le scene musical potevano per la maggior parte essere fatte meglio al livello di scenografia. Anche quelle, invece, risultano così abbastanza finte e nemmeno le canzoni riescono a levare di torno quella sensazione. Queste sono forse il punto forte del film nonchè la sua anima. Non sono tanto i dialoghi a far parlare i protagonisti quanto, piuttosto, le canzoni legate ad essi. Tramite le canzoni si viene a conoscenza dei loro piani, delle loro confessioni e delle loro emozioni, per cui sono esse che mostrano i “veri protagonisti”.

Al di là delle belle canzoni (anche se dimenticabili a parte qualcuna) i dialoghi e la messinscena di per sè appaiono come troppo teatrali e non in senso positivo. È  come se tutto fosse volutamente “overexpressive”, esagerato e finto, cosa che si vede soprattutto nelle scene iniziali come quella dell’omicidio dell’amante di Roxie.
Probabilmente era proprio quello l’intento del regista, ma allo stesso tempo gli attori, di per sè molto bravi, sembrano essere semplicemente degli attori, delle persone che interpretano dei personaggi non calandosi nei loro panni ma, bensì, mostrando tutti i meccanismi della recitazione. Renée Zellweger è quella che spicca maggiormente anche se, lei in primis, in molte scene sembra molto finta. Catherine Zeta Jones e Richard Gere bravi ma non entusiasmanti, cosa che vale anche per il resto del cast.

Lo stile delle protagoniste sembra molto ispirato a quello di altri attrici storiche. Catherine Zeta Jones come Velma ricorda un po’ Liza Minnelli in una versione meno coraggiosa e più ancorata alla figura della femme fatale, mentre Renée Zellweger come Roxie è un mix tra una Marilyn Monroe e una Gwen Verdon che provano, assieme, ad interpretare una finta innocente arrampicatrice sociale. I costumi non dicono niente e sono solo un eccesso di paillettes e lustrini, mentre le acconciature sono visibilmente ispirate alle attrici sopra riportate.

Chicago è un musical forse un po’ troppo osannato, un film che lascia ben poco sia al livello di storia che dal punto di vista delle canzoni, orecchiabili ma non memorabili. L’eccessiva finzione lo ha poi fatto abbassare notevolmente di livello, rendendo immotivato il successo ottenuto.

CONTENUTO:3
PIACEVOLEZZA:2.5
SCORREVOLEZZA:2.5/3
RECITAZIONE:2.5/3
ORIGINALITA’:2
VOTO MEDIO:2.6
-Jade

FILM DA OSCAR:
Agli Oscar 2003 il film ha vinto i premi Miglior film, Migliore scenografia, Miglior attrice non protagonista (Catherine Zeta Jones), Migliori costumi, Miglior montaggio e Miglior sonoro ed è stato nominato per Migliore regia, Miglior attrice protagonista (Renée Zellweger), Miglior attore non protagonista (John C. Reilly), Miglior attrice non protagonista (Queen Latifah), Migliore sceneggiatura non originale, Migliore fotografia e Miglior canzone (I move on).

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