Recensione Fate: The Winx Saga-2° stagione

La prima stagione di Fate: The Winx Saga è stata un po’ affrettata e fin troppo lontana dalla serie animata, cosa che ha dispiaciuto molto i fan. Con la seconda stagione, però, Fate si avvicina nuovamente al cartone pur presentandosi principalmente come una serie teen fantasy a sé stante.
Rosalind è diventata la nuova direttrice di Alfea e ciò causa il malcontento di molti, soprattutto quando si viene a scoprire che una nuova minaccia è alle porte. Numerose fate scompaiono misteriosamente e tutto ciò sembra essere legato alle Streghe del Sangue, che vogliono vendetta per gli avvenimenti di Aster Dell.

La trama è molto più cupa e intrigante di quella della prima stagione e, anche se non è perfetta, è stata gestita meglio anche come colpi di scena. I primi episodi sono un po’ lenti ma il mistero dietro la scomparsa delle fate spinge lo spettatore ad andare avanti. Il colpo di scena finale, poi, è devastante ma purtroppo salvo cambi di idea non si vedrà mai cosa succederà a Bloom.

Il problema principale della serie consiste invece nella caratterizzazione dei personaggi. Bloom è un filino meno insopportabile della prima stagione ma continua ad essere una Mary Sue patentata, impulsiva e allo stesso tempo manipolabile. Stella e Terra sono persino più inutili che nella prima stagione, soprattutto visto che hanno affidato loro due storyline senza senso. Stella ad esempio in questa stagione si avvicina di più a Beatrix, arrivando ad essere l’unica sua amica, mentre sentimentalmente parlando non riesce a togliersi dalla testa Sky, che stalkera costantemente. Purtroppo è abbastanza statica e fin troppo ancorata nel passato e solo negli episodi finali acquista un po’ di coraggio.
Terra e Aisha hanno le classiche storyline copia-incolla da altri teen drama. Mentre la prima si scopre improvvisamente omosessuale (il tutto in maniera molto random e con una romance praticamente senza senso), la seconda si innamora del classico bad boy di turno. Insomma, classiche storyline noiose e fatte a caso di Netflix.


Musa è al solito quella strutturata meglio in quanto mostra di essere molto matura in quasi ogni circostanza, anche se la storia con Sam e l’allontanamento di quest’ultimo sono stati gestiti malissimo e in maniera troppo abbozzata. Anche il suo rapporto con Riven e la relazione tra quest’ultimo, Beatrix e Dane sono state gestite pessimamente, motivo per cui Musa può essere considerato un buon personaggio inserito in una storyline non proprio perfetta anche se non la peggiore.
Beatrix è perennemente confusa ed è in bilico tra l’essere un’antieroina e l’essere cattiva. Nonostante ciò, però, è comunque un personaggio migliore di Bloom e il modo in cui è stata sviluppata in questa stagione non le ha reso giustizia.
Infine c’è Flora, la new entry che da sola ha salvato le Winx settecento volte grazie alle sue idee e al coraggio. Al momento è ancora una “spalla” poco caratterizzata ma in pochi episodi ha dimostrato di essere migliore della protagonista principale.

Gli attori sono migliorati anche se Abigail Cowen non riesce a dare giustizia al personaggio di Bloom, complice la pessima caratterizzazione. Gli attori sono stati resi fisicamente più simili a quelli del fumetto ma nonostante gli sforzi non sono riusciti a interpretarli molto bene.

Rispetto alla prima stagione ci sono stati dei miglioramenti ma, purtroppo, la sceneggiatura rimane quella che è e rovina la storia di base e i personaggi.

CONTENUTO:3.25
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:3.5
RECITAZIONE:2.5
ORIGINALITA’:3
VOTO MEDIO:3.2
-Jade

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