Recensione BioShock Infinite

BioShock 2 è stato un buon gioco, un degno sequel del primo capitolo ma che, allo stesso tempo, non arrivava ad eguagliarlo. Mi aspettavo qualcosa di simile da BioShock Infinite ma, dopo pochi minuti di gioco, sono stata subito smentita.

Apparentemente scollegato ai primi due capitoli, BioShock Infinite si pone come prequel di entrambi essendo ambientato prima degli eventi di Rapture. Il protagonista stavolta è Booker DeWitt, un ex detective della Pinkerton con un passato pieno di rimpianti. DeWitt viene incaricato da due misteriose persone di trovare e portare a New York una ragazza di nome Elizabeth, la quale si trova momentaneamente a Columbia, la città volante simbolo degli ideali americani. Giunto alla mitica città volante, il protagonista capisce subito che c’è qualcosa che non va e che Columbia non è così idilliaca come sembra. Zachary Hale Comstock, autoproclamatosi “il Profeta”, si erge a capo dell’intera comunità, rivelandosi di fatto un dittatore con manie di grandezza. Egli tiene prigioniera Elizabeth in una torre e la fa sorvegliare costantemente da Songbird, una sanguinaria creatura alata. Quando Booker DeWitt salva la ragazza, i due vanno alla ricerca di Comstock ma, nel corso del loro viaggio, scopriranno temibili segreti grazie agli straordinari poteri di lei, la quale è in grado di aprire degli “squarci” che conducono ad universi paralleli.

All’inizio è probabile che Bioshock Infinite non sembri nulla di che ma, dopo circa mezz’ora di gioco, capirete immediatamente che è un capolavoro. Un po’ come per Ellie e Joel in The Last of us non si può non provare simpatia per Booker DeWitt e Elizabeth, i quali ricordano molto la coppia sopracitata. Tra di loro si instaura quasi subito un rapporto padre/figlia e si proteggeranno sempre a vicenda, ergendosi contro tutto e tutti.
I numerosi colpi di scena, la trama ben strutturata e la teoria del multiverso e di realtà parallele contribuiscono a rendere speciale l’esperienza di gioco, facendovi assorbire totalmente nella storia e rendendovi protagonisti.

Si noteranno inoltre le somiglianze tra Rapture e Columbia, due città apparentemente all’opposto (una in aria e una sottoterra) ma che in realtà sono l’una lo specchio dell’altra. I plasmidi e i vigor, i soldati ricombinati come il Corvo e l’incendiario e l’Handyman, il nemico più potente del gioco che ricorda un po’ i Big Daddy in quanto “mini-boss”. Il rapporto tra le due città verà spiegato meglio nei DLC Burial at sea 1 e 2, di cui vi parleremo in un’altra recensione assieme a Minerva’s Den.

Come nei precedenti capitoli anche in BioShock Infinite dovrete trovare alcuni collezionabili e stavolta si tratta di Voxafoni, kinetoscopi e telescopi e infusioni. I voxafoni, come per i vecchi audiodiari, sono senza alcun dubbio i più utili e servono ad approfondire l’esperienza di gioco mentre kinetoscopi e telescopi servono solo a sbloccare un obiettivo (e qualche mini filmato). Non ci sono più sorelline o potenziamenti da trovare in giro, anche se questi vengono sostituiti dalle cosiddette infusioni. Queste servono ad aumentare le tre caratteristiche principali ovvero scudo, salute e sali (indispensabili per i vigor). Per quanto in modalità normale sarà facile ricaricarli in quanto troverete spesso il modo di curarvi, dei potenziamenti simili vi potranno fare solo comodo, idem per quelli conferiti da alcuni capi di vestiario, altro elemento collezionabile aggiunto in questo capitolo. Ogni capo di vestiario vi conferirà un’abilità particolare e va a sostituire parzialmente i tonici e la fotocamera dei vecchi capitoli, in quanto come essi servirà a potenziare determinate cose.

Screenshot taken by Game reactor, not ours

I tonici sono assenti e rimangono solo i vigor, una forma “bevibile” di plasmidi. I potenziamenti collegati ai vigor (che troverete nel corso del gioco) e alle armi sono acquistabili rigorosamente negli appositi rivenditori, i quali possono essere posseduti (e non più aggirati) grazie ad uno dei primi vigor che incontrerete, ovvero Possessione. Questo, Bacio del diavolo, Trappola elettrica e Risacca (soprattutto per l’ultimo capitolo) saranno quelli più utili mentre gli altri, a parte per qualche obiettivo, vi serviranno relativamente poco.
Come avrete capito dalla parte sui rivenditori, gli aggiramenti non esistono più in generale anche se, in cambio, potrete possedere macchine (torrette, patrioti), rivenditori e umani. L’effetto sarà abbastanza breve per i primi e gli ultimi ma sarà necessario usare il vigor Possessione sia per ottenere determinati obiettivi che per alcune parti di gioco come quella finale.

Altra novità aggiunta è la possibilità di sbloccare alcune serrature e cassaforti attraverso Elizabeth (in cambio di alcuni grimaldelli), sbloccando aree segrete del gioco. Elizabeth, tra l’altro, vi permetterà anche di aprire degli squarci in grado di materializzare armi, munizioni, aiuti (medikit o sali) e alleati, rendendovi più facili i combattimenti.

I vigor, come nei primi due BioShock, vengono abbinati a delle fasi di combattimento in prima persona con varie armi. La scelta è veramente vasta ma potrete portare con voi solo due armi (un po’ come nei vecchi giochi come Tomb Raider), motivo per cui vi consiglio di uccidere un tot di nemici con una e passare subito ad un’altra, sbloccando così gli obiettivi per ognuna di esse. Ovviamente alcune armi saranno più indicate rispetto ad altre per sconfiggere nemici più potenti come Patrioti e Handyman, quindi tenetevi una di queste appositamente per loro.

Tra i nemici ci sono i classici soldati, quelli “ricombinati” (o rinVigoriti?), i patrioti (degli automi dotati di una potente arma a manovella e vulnerabili alla schiena), i Vox, Handyman (vulnerabili al cuore e massicci quanto i vecchi Bruti e i nuovi patrioti) e alcuni speciali che saranno una sorta di mini-boss.

L’elemento FPS viene al solito affiancato da qualche caratteristica degli RPG anche se, a differenza di un tipico gioco Bioware o Bethesda, qui le scelte che farete non conteranno assolutamente nulla. Qualsiasi cosa scegliate avrà un minimo impatto sul momento ma non ci sarà un finale buono o uno cattivo, in quanto il gioco vuole dimostrare che qualsiasi azione si compia, buona o cattiva che sia, porterà sempre allo stesso destino. Oltre alle varie scelte da compiere ci saranno anche delle brevi missioni secondarie totalmente opzionali ma che vi consiglio di fare per sbloccare alcuni bonus.

La grafica è migliorata leggermente rispetto alla versione per ps3/xbox 360 anche se nella collection non ci sono grandi differenze. Ad ogni modo apprezzo moltissimo lo stile usato e lo stesso vale anche per il sonoro e la soundtrack, come sempre azzeccatissimi.

Screenshot not taken by us, unknown author

Gli obiettivi sono abbastanza facili da sbloccare anche se ce ne saranno alcuni che vi daranno del filo da torcere. Mi riferisco in particolar modo alla modalità 1999 senza spendere nei Dollar bill e uno legato agli Handyman, i quali sono i più complessi da ottenere. Gli altri perlopiù riguardano collezionabili e uccisioni con determinate armi o in determinate condizioni, tutti fattibilissimi anche senza accorgersene.

BioShock Infinite non è un semplice prequel, ma un gioco che anche preso a singolo fa urlare al capolavoro. Esso è un’esperienza senza eguali, un gioco in grado di far riflettere ed emozionare il giocatore, lasciandolo estasiato e senza parole. Le ambientazioni, la storia e i protagonisti vi faranno vivere qualcosa di unico, che si può provare con davvero pochi videogiochi, motivo per cui ritengo che debba essere giocato almeno una volta nella vita assieme al primo BioShock.

CONTENUTO:5
PIACEVOLEZZA:5
GRAFICA:4
MECCANICHE DI GIOCO:4.5
DIFFICOLTÀ: Molto facile
SOUNDTRACK:5
DOPPIAGGIO:4
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:5
DIFFICOLTÀ PLATINO: Facile
VOTO MEDIO:4.6
-Jade

N.B. La difficoltà viene indicata con i parametri Molto facile, Facile, Media, Difficile, Molto difficile, Impossibile (bonus).
N.B. 2 La difficoltà del gioco si riferisce a quella incontrata a “Normale”.
N.B. 3 Il contenuto comprende anche, se presenti, le missioni secondarie.

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