Recensione Bioshock 2

Ambientato successivamente alla caduta di Ryan e al finale buono del primo gioco, Bioshock 2 vede come protagonista il Soggetto Delta, un Big Daddy vecchio modello collegato ad una sorellina in particolare: Eleanor Lamb. Un giorno la madre, la psicologa Sofia Lamb, si riprende la figlia e costringe il Soggetto Delta a spararsi. Dieci anni dopo il Soggetto Delta si risveglia e il suo primo istinto è quello di trovare Eleanor, la quale in segreto ha fatto in modo di farlo rivivere e gli manda pure dei doni e dei preziosi aiuti. Nel corso dei dieci anni sono successe numerose cose a Rapture tra cui la morte di Andrew Ryan e di Fontaine e l’ascesa al potere di Sofia Lamb grazie al culto della “famiglia di Rapture”. La Tenenbaum, creatrice delle sorelline, è persino tornata a Rapture e chiede al Soggetto Delta di aiutarlo in quanto ha notato che numerose bambine sulla Terra sono state rapite e teme che siano state trasformate in sorelline. Nel corso del suo viaggio alla ricerca della sua vecchia sorellina, dunque, il protagonista non solo dovrà cercare di sopravvivere ai ricombinanti sempre più agguerriti e a nuovi nemici, ma dovrà anche salvare (o prosciugare se puntate al finale cattivo e ad ottenere più Adam) le sorelline.

La trama, pur essendo avvincente e mostrando qualche scelta in più da fare(giusto tre che però saranno essenziali per il finale), è un po’ meno scorrevole e accattivante di quella del primo capitolo. Il protagonista, nonostante sia mosso da una sorta di fine superiore, rimane comunque un comune Big Daddy privo di caratterizzazione e quindi risulta poco interessante e profondo. Eleanor e Sofia Lamb sono invece i personaggi più interessanti e originali, in particolare la prima, che riesce persino a ribellarsi contro la spietata madre spinta dalla ricerca di giustizia per lei, il suo Big Daddy e le altre sorelline.

Le ambientazioni, per quanto siano caratteristiche e particolari, sono talvolta un po’ troppo vaste e confusionarie e, sebbene sia carino esplorarle a fondo, talvolta si ha l’impressione di perderci così tanto tempo da rallentare di molto il ritmo del gioco. Ciò vale soprattutto per chi è alla ricerca dei collezionabili tra cui tonici, macchine “Power to the people”, sorelline e audiodiari. Nel corso del gioco, infatti, troverete infatti vari tonici e plasmidi, diari e Power to the people (macchine per il potenziamento delle armi) sparsi per la mappa motivo per cui l’esplorazione sarà essenziale se volete avere un’esperienza di gioco più completa. I diari e Power to the people sono importanti sia ai fini degli obiettivi che del gioco stesso ma non sempre, soprattutto le seconde, sono facili da trovare. Il mio consiglio per non perdersi nulla è dunque di osservare ovunque e, se puntate al 100%, consultare delle guide apposite che potranno facilitarvi l’esperienza.

Anche in questo capitolo, come già annunciato prima, ci sono le Sorelline. Anche stavolta dovrete sconfiggere il loro Big Daddy prima di poterle salvare o prosciugare di tutto l’Adam ma c’è una differenza rispetto a Bioshock: potete pure adottarle. Ricordate quella parte noiosissima alla fine del primo gioco? Quella in cui dovevate stare appresso ad una sorellina per farle prendere l’Adam dai cadaveri? Ecco, qui funziona allo stesso modo. Ogni volta che decidete di adottare una sorellina prima di salvarla avete l’opportunità di farle fare due prelievi di Adam su alcuni cadaveri ma preparatevi come si deve in quanto vi ritroverete addosso in men che non si dica un’orda di nemici. Dopo un po’, credetemi, sarete quasi tentati di sacrificare quelle bambine viste le imprecazioni che farete soprattutto ai livelli più alti, motivo per cui vi consiglio di concentrare i prelievi nei primissimi capitoli e poi salvarle e basta. Il quantitativo di Adam sarà del resto sufficiente per permettervi di comprare tonici o potenziamenti vari e, ogni volta che salvate tutte le sorelline in un capitolo, riceverete persino dei regali e dell’Adam dalla Tenenbaum come nel primo Bioshock.

Attenzione però: ogni tre sorelline salvate la Big Sister verrà a farvi visita. Se pensavate che i prelievi fossero già l’apoteosi della noia e del nervosismo, battere le Big Sister ogni tot di tempo vi farà ulteriormente venir voglia di sterminare tutto e tutti, sorelline in primis. Le Big Sister sono la versione più agile e scattante dei Big Daddy e sarebbero in realtà delle sorelline adolescenti. Sono i nemici più forti del gioco per cui, non appena sentite il loro tipico richiamo, preparatevi con tutte le armi e munizioni possibili. Gli altri nemici sono i Big Daddy (Buttafuori, Rosie, Sferragliatore e Serie Alfa) e i vari ricombinanti (guerriero, guerrigliero, Houdini, ragno) ai quali si aggiunge quello Bruto. Troverete di tanto in tanto anche torrette, telecamere e robot ostili che grazie al sistema di aggiramento sarà possibile rendere amichevoli.

Il sistema di aggiramento (applicabile anche nei distributori e nelle cassaforti) è stato reso più facile e meno noioso rispetto al primo. Il minigioco è molto più veloce e semplice e grazie ad alcuni tonici sarà reso ancora più facile. Grazie ai dardi di aggiramento potrete anche aggirare oggetti a distanza e, grazie a quelli automatici, potrete fare quest’operazione senza far nulla. Il mio consiglio è però di reperirli in ogni negozio possibile in quanto ne è disponibile solo uno per ogni rivenditore. Un’ultima alternativa è quella di pagare per completare l’aggiramento ma, a meno che non siate pieni di soldi e vi risulti troppo difficile (come negli ultimi livelli), ve lo sconsiglio fortemente.

Al solito poi ci sono le armi classiche anche se stavolta, essendo un Big Daddy, subiscono delle variazioni. Come armi ci sono, ognuna con munizioni differenti: trivella, sparachiodi, mitragliatrice, fucile, lanciagranate, fiocina, minitorrette e telecamera. Quest’ultima non è una vera e propria arma ma sarà essenziale per la ricerca sui nemici e sbloccare nuovi tonici. Nel primo capitolo, per usarla e sbloccare punti ricerca, bisognava semplicemente scattare una foto al momento giusto mentre in questo caso si dovrà riprendere un combattimento…spettacolare. Il sistema di ricerca è stato dunque reso più ostico e noioso anche se sarà necessario per sbloccare tonici e obiettivi e avere un certo vantaggio sui nemici. Iniziate sin da subito a fare ricerche anche perchè ad un certo punto alcuni tipi di ricombinanti spariranno e altri, come le Big Sister, appaiono raramente.

Sulla grafica non c’è molto da dire in quanto penso le stesse cose che ho detto nella recensione della remastered del primo capitolo. Credo che, sebbene sia leggermente migliore a quella della vecchia generazione, mi aspettavo decisamente di più, soprattutto per quanto riguarda i personaggi.
Continua a persistere il bug dei salvataggi, ovvero massimo dieci e che interferiscono con quelli del primo capitolo della remastered: se, infatti, in quest’ultimo ne avete fatti dieci, sarete impossibilitati a salvare nel secondo gioco, imprecando come se non ci fosse un domani. Senza alcun dubbio è un bug parecchio invalidante che però, ad oggi, non è stato sistemato con alcuna patch.

Gli obiettivi sono leggermente più complessi da eseguire: ci sono i classici legati alla storia e ai collezionabili, quelli per le ricerche (veramente tediosi) e alcuni mancabili o difficili da ottenere. In modalità facile è meno arduo battere i Big Daddy senza morire per cui vi consiglio di compiere questo obiettivo abbassando la difficoltà, idem per quanto riguarda il “prelievo senza interferenze” che ad ora non sono ancora riuscita ad ottenere (ma spero di poterlo fare in una seconda run). Non ottenere interferenze a partire dalla modalità normale sarà veramente arduo motivo per cui esso si rivela l’obiettivo più difficile del gioco. Altri abbastanza complessi sono Contro ogni previsione e Due palle di ottone così, che prevedono il completamento del gioco al livello di difficoltà più elevato e/o senza camere della vita.

Bioshock 2 è senza alcun dubbio un ottimo gioco, un buon sequel ma non eccelso se paragonato al primo capitolo. A parte per le scene finali, esso non riesce a conferire le stesse emozioni del primo Bioshock e risulta un po’ più “asettico”. La confusione delle mappe, il bug dei salvataggi e alcune trovate rognose come quella del prelievo diciamo che hanno leggermente peggiorato l’esperienza di gioco anche se queste cose sono compensate dai numerosi pregi che Bioshock 2 porta con sè.

CONTENUTO:3.5/4
PIACEVOLEZZA:3.5
GRAFICA:3.5/4
MECCANICHE DI GIOCO:3.5/4
DIFFICOLTÀ: Molto facile
SOUNDTRACK:5
DOPPIAGGIO:4
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:3.5
DIFFICOLTÀ PLATINO: Facile
VOTO MEDIO:4
-Jade

N.B. La difficoltà viene indicata con i parametri Molto facile, Facile, Media, Difficile, Molto difficile, Impossibile (bonus).
N.B. 2 La difficoltà del gioco si riferisce a quella incontrata a “Normale”.
N.B. 3 Il contenuto comprende anche, se presenti, le missioni secondarie.

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