Libri brutti: Tartarughe all’infinito di John Green

Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione:2017
Pagine:337

Dato che non giudico mai senza aver letto o visto o giocato qualcosa, come al solito mi è toccato leggere l’ennesimo libro di John Green, in questo caso Tartarughe all’infinito, l’ultimo suo disastro. A parte minimamente Città di carta, anche Tartarughe all’infinito (titolo senza senso, tra l’altro) non si salva dalla lista dei libri brutti e, anzi, rientra perfettamente nella categoria. La trama non posso neanche descrivervela dato che, nonostante ciò che si dica nella descrizione del libro nei vari siti, essa in realtà non esiste. Solo all’inizio sembra esserci questa sorta di caccia al ricco scomparso ma neanche due capitoli che essa cessa di esistere.

Tutto ruota atorno a Aza “Holmesy” Holmes (nome più strano non lo potevano scartare), una ragazza con un serio disturbo ossessivo-compulsivo legato ai germi. Per tutto il libro leggeremo di lei che si lamenta di un virus allo stomaco, il quale sembra essere il vero protagonista, e che rifiuta il contatto di tutti, persino dell’unica persona che sembra essersi affezionata a lei realmente a differenza della finta migliore amica. Naturalmente il disturbo è trattato malissimo e, anche se rimane una problematica importante, sembra essere vanificato per tre quarti di libro.

Tutto, dai dialoghi alle scene ai personaggi non può essere salvato dalla spazzatura, compreso lo stile, che, per stavolta, sembra aver abbandonato quello pseudofilosofico degli altri nonostante alcuni rimandi.

Se volete leggere uno young adult allontanatevi da questo libro, in quanto altrimenti sprecherete inutilmente delle ore della vostra vita.

CONTENUTO:NON PERVENUTO (0)
PIACEVOLEZZA:0
SCORREVOLEZZA:1.5/2
STILE:0
ORIGINALITÀ:0
VOTO MEDIO:0.36
-Jade

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