Recensione libro La via del sole di Mauro Corona

Un ragazzo di ottima famiglia, ricchissimo, a nemmeno trent’anni è già uno stimato ingegnere cui non manca nulla. Un eccesso di cose per lui sempre più opprimente. È per questo che di punto in bianco decide di rinunciare a ogni comodità per andare a vivere in una baita di montagna. Evocando le memorie dell’infanzia, scopre infatti i ricordi buoni: visioni di cime lontane, limpide sorgenti e cascate lucenti di sole. Sì, il sole. È lui il ricordo più bello. Ma una volta tra i monti, si accorge che le ore di luce a disposizione non gli bastano più. Ogni giorno osserva la via del sole scoprendo che a levante una vetta ne ritarda l’uscita mentre, dalla parte opposta, un altro picco ne anticipa la scomparsa. Accecato da un’avidità insaziabile, comincia quindi ad abbattere le cime che circondano la baita pur di godere, per qualche minuto in più, della vista del suo amato astro, dando così inizio a uno scempio insensato.

La via del sole è il primo libro che leggo di Mauro Corona, autore prima a me sconosciuto. Mi sono imbattuta in questa lettura per via di una challenge, in quanto mi serviva un titolo che contenesse un elemento metereologico. In questo modo ho potuto leggere questo libro sul quale, dopo aver letto la biografia di Corona, ho avuto alte aspettative. La biografia, infatti, è importante per poter comprendere a pieno uno scrittore e in questo caso mi ha fortemente colpita: un famoso alpinista, scultore ligneo e impegnato nel mondo della natura. Mauro Corona riesce a riversare i suoi pensieri in questo romanzo, in particolar modo l’eccessivo sfruttamento della natura dalla parte dell’uomo e la sua avversità nei confronti dell’UNESCO.

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 160
Foto Instagram di Divoratricidilibri_

Il protagonista è un giovane proveniente da una famiglia ricca e molto facoltosa che improvvisamente decide di abbandonare le proprie ricchezze e vivere totalmente immerso nella natura. Essendo per lui poche le ore di luce pensa di poter abbattere le montagne distruggendo ciò che la natura che lui contempla gli ha fornito.

La storia potrebbe anche non essere male, ma la narrazione e lo stile la rovinano del tutto. La storia è ripetitiva e monotona e il protagonista è statico e privo di alcun cambiamento eccetto forse parzialmente nella parte finale.

Lo stile è scarno, spesso esagerato e ridondante ma in maniera negativa, fin troppo finto filosofico e ripetitivo così come la trama. L’autocitarsi più volte mi ha lasciata fortemente perplessa, specialmente per il modo.

Di sicuro proverò a leggere qualcos’altro di quest’autore, ma non mi sento assolutamente di consigliare questo libro, il quale si è rivelato un’enorme delusione.

CONTENUTO:1
PIACEVOLEZZA:1
SCORREVOLEZZA:1
ORIGINALITÀ:1.5
STILE:0.5
VOTO MEDIO: 1

-Jay

Lascia un commento