Film brutti: Il mostro della cripta di Daniele Misischia

Finalmente pensi di aver trovato un film italiano horror moderno decente. Finalmente pensi di aver trovato un film appetibile per i ragazzi e con Lillo come guest-star. Poi però lo guardi sul serio e capisci che, per l’ennesima volta, sei stato illuso e ti ritrovi un cinepanettone/film di serie b con una locandina carina.

Il mostro della cripta, il film in questione, è una commedia horror ambientata a Bobbio, un paesino disperso nel nulla e in cui non accade mai niente di interessante. Siamo intorno agli anni novanta quando Giò Spada, un ventenne trattato da adolescente, gira un film horror amatoriale e viene scaricato dalla musa-attrice protagonista Vanessa, la ragazza di cui è innamorato. Un giorno leggendo, un fumetto horror, scopre che ci sono delle somiglianze tra i disegni e la città di Bobbio e ciò lo porterà a indagare. Ben presto scopre che in città stanno avvenendo degli assassini rituali, ma purtroppo viene accusato da Vanessa di essere lui il colpevole. Il ragazzo cerca di capire chi sia il vero colpevole e cerca aiuto nel creatore del fumetto, il quale si rivela abbastanza inutile in quanto ammette di aver copiato un manoscritto. Inizia così una caccia al vero assassino e Giò cerca di scoprire cosa si cela realmente dietro gli omicidi.

Questo film non ha completamente senso. Inizia come un classico cinepanettone, con stereotipi a manetta e battute che non fanno ridere nemmeno per sbaglio. Continua così, ma aggiunge componenti thriller-horror e fantascientifiche, creando una trama totalmente priva di senso per cui capisci che gli sceneggiatori hanno scritto roba a caso tanto per riempire minuti di film. La parte fantascientifica non c’entra proprio nulla, ma in fondo è solo una delle tante cose che non va.

Giò Spada è il classico ragazzo nerd che non viene calcolato dall’amata fino a quando non la salva. Peccato però che sia inutile come tutto il film e, tra l’altro, è completamente stupido. Anche gli altri personaggi sono altrettanto inutili e ricchi di stereotipi, mentre i “cattivi” sono quanto di più imbarazzante si potesse realizzare.

Il fiore all’occhiello del film è il cast. Quello più bravo sa fare una sola espressione, ma tutti sono accomunati da incapacità espressiva, dal fare intonazioni random e accenti a caso imbarazzantissimi. I dialoghi scritti a caso non aiutano in quanto fanno sembrare gli attori persino più incapaci di quanto lo siano già, Pasquale “Lillo” Petrolo compreso che è confinato in un ruolo senza senso.

Il mostro della cripta è una ciofeca colossale, un’occasione sprecata per fare qualcosa di originale a causa di una sceneggiatura tremenda e di una recitazione persino peggiore.

CONTENUTO:0.25
PIACEVOLEZZA:0
SCORREVOLEZZA:1
RECITAZIONE:0
ORIGINALITA’:1.5
VOTO MEDIO:0.5
-Jade

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