Toradora! -1° stagione

Toradora! è uno di quegli shōjo cult che qualsiasi amante degli anime deve aver visto, anche solo per passarsi il tempo, almeno una volta nella vita. Tutto si basa su un gioco di parole che viene spiegato nell’anime stesso, cioè l’unione tra la tigre “Tora”, rappresentata da Taiga, e il drago “Dora”, rappresentato da Rji visto che la parte iniziale del suo nome, R , significa proprio dragone (taiga è la traslitterazione in giapponese della parola tigre, dora invece sta per doragon che sarebbe la traslitterazione di dragon).

Una dei due protagonisti è Taiga Aisaka (pronuncia giapponese di “Tiger”), una liceale minuta e riservata detta anche la Tigre Palmare per il suo atteggiamento spesso aggressivo e la sua bassa statura. L’altro protagonista è Ryūji Takasu, un ragazzo timido e molto gentile che, per via del suo aspetto, incute timore a chi non lo conosce. Quest’ultimo si scontra casualmente con Taiga e da quel momento inizia tra i due uno strano rapporto di amicizia basato su un accordo: si devono aiutare a vicenda a dichiararsi ai rispettivi migliori amici, Yūsaku Kitamura  e Minori Kushieda. Col passare del tempo il legame tra i due, che si scoprono essere anche nuovi vicini di casa, diventa sempre più profondo e il confine tra amicizia e amore si fa sempre più sottile.

La storia non ha chissà quale originalità anche perchè sono numerosi gli shojo che vedono una ragazza tsundere come protagonista intraprendere una relazione e un’evoluzione simile a quella di Taiga, però nel complesso l’anime riesce a prendere. Sono propri gli stereotipi capovolti (per quanto spesso volutamente esagerati) a colpire, a partire dai protagonisti, l’uno l’opposto dell’altro. Mentre Ryūji ha un aspetto intimidatorio è in realtà un bonaccione, Taiga appare come una bambolina, una ragazza dall’aspetto dolce che cela in realtà un pessimo carattere. Entrambi, però, nel corso della serie mostreranno di essere molto profondi e che i loro caratteri si sono costruiti sulle loro esperienze di vita.

Ryūji ad esempio è sempre gentile e altruista, pronto ad aiutare il prossimo e lavorare sodo se necessario in quanto sin da piccolo è stato abituato a prendersi cura di se stesso e della madre, la quale lo ha cresciuto da sola ma spesso è assente per via del lavoro che serve a mantenere entrambi.
Taiga, al contrario, proviene da una famiglia ricca che le permette di fare tutto ciò che vuole ma, allo stesso tempo, non è mai stata amata da nessuno, cosa che la porta a non amare nè se stessa nè il prossimo. Da qui nasce il suo carattere pessimista e aggressivo, dalla negligenza e mancato affetto dei propri genitori con cui nella serie, pur senza successo, prova a recuperare un rapporto.

Altri personaggi ben costruiti sono Minori, una ragazza determinata e solare anche se spesso un po’ strana, e Yūsaku, un ragazzo intelligente e diligente che però vorrebbe levarsi il peso delle responsabilità dalle proprie spalle. Il secondo è quello che forse si evolve meglio mentre Minori, alla fine, rimane un personaggio un po’ enigmatico, così come Ami. Quest’ultima appare inizialmente come una Mary Sue ma con il passare degli episodi migliora e mitiga (parzialmente) il suo caratterino, persino peggiore di quello di Taiga. Entrambe però sembrano sprecate ed è come se alla fine la loro evoluzione perdesse di significato. Sia loro due che Yūsaku sembrano essere messi da parte per dare vita a un finale un po’ affrettato e a tratti senza senso, soprattutto conoscendo i due protagonisti.

Gli episodi finali sono un po’ messi a caso e lo stesso finale effettivo sembra fin troppo aperto, forse anche per via delle controparti cartacee non ancora finite.

La prima sigla è stupenda, la seconda opening perde invece un po’ il mordente, mentre il doppiaggio giapponese è molto valido e adatto ai personaggi. I disegni sono fatti molto bene e rendono soprattutto nei personaggi, il cui aspetto spesso, come nel caso dei protagonisti, è l’opposto rispetto alla personalità.

In parte per la comicità e le numerose gag, in parte per la costruzione dei personaggi, Toradora è uno di quegli anime “feel good” che andrebbe di rivedere più volte per la sua leggerezza e semplicità. Naturalmente non è esente da difetti e ci sono alcune scene o interi episodi un po’ esagerati e cringe, ma nonostante tutto rimane uno degli shojo più validi di sempre.

CONTENUTO: 3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:3.5/4
DISEGNI:3.5/4
ORIGINALITA’:2.5
VOTO MEDIO:3.5
-Jade

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