Recensione Warm Bodies di Isaac Marion

R è uno zombie in piena crisi esistenziale.
Cammina per un’America distrutta dalla guerra, segnata dal caos e dalla fame dissennata dei morti viventi. R, però, è ancora capace di desiderare, non gli bastano solo cervelli da mangiare e sangue da bere. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, la sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, eppure dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di meraviglia e nostalgia. Un giorno, dopo aver divorato il cervello di un ragazzo, R compie una scelta inaspettata: intreccia una strana ma dolce relazione con la ragazza della sua vittima, Julie. Un evento mai accaduto prima, che sovverte le regole e va contro ogni logica. Vuole respirare, vuole vivere di nuovo, e Julie vuole aiutarlo.
– Trama di Amazon

Warm Bodies è un libro Horror/Young Adult scritto da Isaac Marion, pubblicato dalla Fazi Editore nel 2013.
La storia racconta un mondo post-apocalittico dove gli zombie hanno ucciso la maggior parte delle persone e li hanno costretti a vivere nella paura e in condizioni estreme.
Situata in America, il libro presenta riferimenti all’opera di William Shakespeare Romeo e Giulietta, come ad esempio i nomi dei protagonisti e il fatto che il padre si opponga al loro amore, e anche al principe ranocchio dove un bacio salva R dalla sua condanna e gli restituisce quello che la piaga gli ha levato.

Non si può certo dire che Warm Bodies non sia un libro originale. Conosciamo tutti lo stereotipo degli zombie: sanguinolenti, affamati di cervello e portatori di morte.
Isaac Marion ha voluto dare un altro significato a quest’icona del fantasy soprannaturale. R è l’unico che mangiando i cervelli delle sue vittime, riesce a vederne i ricordi e a sentirne i pensieri. Incontrando Julie, qualcosa in lui si è scatenato.
Potrebbe essere comunemente chiamato colpo di fulmine ma da quel momento R comincia a cambiare e “contagia” gli altri zombie, riportandoli pian piano alla vita.
La cosa che veramente mi ha stranito è la “comunità” che gli zombie hanno creato. Non solo si possono sposare e adottare bambini ma hanno anche costruito una sorta di scuola materna per insegnare ai piccoli zombie come uccidere e mangiare. In più nel libro vengono anche descritti i tentativi di approcci carnali.

Lo stile è molto semplice con cadenze filosofiche. Malgrado il libro sia stato scritto in prima persona per seguire il pensiero di R, spesso entrano in scena i subconscio e i ricordi delle vittime dello zombie. Quello che interagisce di più è Perrie che gli mostra i suoi errori e le condizioni attuali dell’umanità.

Personalmente il libro non mi ha attratto. Non sono un’amante degli zombie e immaginarli sotto questo aspetto mi ha solo lasciato perplessa.
Eppure è una lettura ideale per questo mese dedicato al paranormale, all’horror e al thriller.

CONTENUTO: 3,5/4
ORIGINALITA’ DEL CONTENUTO: 4,5
PIACEVOLEZZA: 4
SCORREVOLEZZA: 3,5/4
STILE: 4
VOTO MEDIO: 4

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