Recensione Subnautica

Recentemente gratis sul ps store grazie all’iniziativa Play at home, Subnautica è un videogioco survival di fantascienza e avventura. Ambientato nel XXII secolo, in un futuro “prossimo” in cui i terrestri hanno colonizzato anche altri pianeti, il giocatore riveste i panni di un sopravvissuto all’atterraggio della nave Aurora nel pianeta 4546B. Qui egli avrà il compito di cercare altri sopravvissuti della sua stessa nave e della Degasi e di capire cosa sta realmente succedendo all’interno del pianeta. In seguito all’arrivo, fallito, dei soccorsi, il protagonista entra in una base aliena in cui comprende che l’intero pianeta è in stato di quarantena a causa di un pericoloso virus detto Kharaa e per questo qualsiasi mezzo “intruso” viene automaticamente abbattuto dai sistemi di difesa. Si inizia così un viaggio alla scoperta della cura per questo virus, del quale si scopre presto essere infetti, in lungo e in largo per un pianeta composto prevalentemente da acque profonde e panorami che, come la flora e la fauna locali, sono estremamente variegati.

Esistono quattro modalità di gioco: sopravvivenza, in cui bisogna cercare cibo e acqua e controllare sempre salute e ossigeno, libera, che è come sopravvivenza ma senza il bisogno di dover bere e mangiare, hardcore, cioè la modalità difficile e con una sola vita, e creativa, in cui gli elementi per costruire sono illimitati e non ci sono valori da controllare in quanto è tutto infinito.

Essendo un survival ambientato sott’acqua la prima cosa che si deve fare è quella di aumentare a tutti i costi la capacità di ossigeno della propria bombola. Una volta aumentata questa (migliorabile più avanti nel gioco) bisogna costruire assolutamente un habitat (attraverso il costruttore di habitat) e altri strumenti indispensabili per la vostra esplorazione come la taglierina laser, il riparatore, il coltello, dei possibili estintori (utili per l’esplorazione sull’Aurora), una torcia, lo scanner e il seaglide. Una volta costruite le seguenti cose e, preferibilmente, un Seamoth attraverso la macchina per costruire i veicoli, bisogna dirigersi verso l’Aurora, il grosso relitto sempre davanti alla vostra capsula di salvataggio, per andare a riparare le falle presenti all’interno del nucleo e scannerizzare i numerosi progetti al suo interno. Questo passo è estremamente importante in quanto, come vi verrà detto attraverso dei messaggi, più tempo passa maggiori saranno le radiazioni emanate dalla nave se le falle non vengono riparate.

(picture not ours)

Una volta completati questi primi step esplorate quanto più potete il magnifico mondo subacqueo, orientandovi se volete anche attraverso i messaggi radio che di tanto in tanto salteranno fuori. Questi ultimi vi indicheranno la posizione di alcune delle altre capsule di salvataggio e alcuni obiettivi legati alla storia principale, ma sarà grazie all’esplorazione che scoprirete gran parte delle cose.

Gran parte del gioco è ambientato sott’acqua e, mentre la superficie (fino ai 200m circa) è costellata dai relitti della Degasi e dell’Aurora, le profondità ospitano specie nuove e spesso più pericolose di fauna e flora, elementi essenziali per la costruzione e basi aliene essenziali per capire meglio la trama. Ci sono alcune parti non ambientate sott’acqua come quella sull’isola della prima base aliena, quella sull’Aurora e quella sull’isola in cui si trova il primo habitat della Degasi, ma al di fuori di queste tutto il gioco sarà ambientato sotto il livello del mare. Il Seamoth e, successivamente, Ciclope e Muta Prawn saranno indispensabili nella vostra esplorazione in quanto vi permetteranno di raggiungere parti altrimenti impossibili da scoprire come le Jellyshroom caves, il Lost river e la Lava zone. Nelle Jellyshroom caves si troverà ad esempio un habitat della Degasi mentre la Lava zone e il Lost river, situati alle profondità più elevate (dai 600 ai 900m circa Lost River e dai 900 ai 1500 m e oltre circa per la Lava zone) ospitano le più importanti strutture aliene, essenziali alla trama.

(picture not ours)

Datavi questa mini-guida per orientarvi al gioco, ecco la recensione vera e propria. Subnautica è un gioco interessante e innovativo in quanto permette di esplorare un mondo vastissimo quasi interamente sott’acqua. La storia, carina, è però troppo poco guidata e si rischia senza una guida di perdersi e di non trovare il proseguimento. Arrivata all’ultima base Degasi, infatti, personalmente non ho riscontrato nessun messaggio audio che mi dicesse dove andare per poter proseguire col gioco, nè nessun altro punto di interesse. Tra l’altro la storia principale è anche troppo breve e poco dettagliata, rimanendo di fatto marginale rispetto all’aspetto survival del mondo di Subnautica.

Lo scanner sarà il vostro migliore amico in quanto vi aiuterà moltissimo nel corso del gioco facendovi scoprire nuove specie e nuovi progetti. C’è però un piccolo problema: andando avanti nel gioco dovrete necessariamente scendere a 1200 m di profondità, nella lava zone, per trovare una delle basi aliene necessarie al proseguimento della trama. Fin qui tutto normale, giusto? Bene, peccato però che a parte con il Cyclops che è un sottomarino gigante e con la Muta Prawn, con cui avrete giusto qualche problemino a risalire in superficie, non si possa accedere in nessun altro modo a quella zona. Chi riesce a guidare perfettamente il Cyclops forse riuscirà ad entrare nelle strette caverne del Lost river, ma rimarrà comunque il problema dei grossi leviatani fantasma al loro interno. Il Seamoth, d’altro canto, può raggiungere massimo gli 800 m con il potenziamento MK2, quindi non potrete andare oltre e vi ritroverete, come la sottoscritta, leggermente bloccati.

A mali estremi, estremi rimedi. Per fortuna il gioco introduce un sistema di “trucchi” che danno oggetti, permettono costruzioni senza costi o ti teletrasportano in qualsiasi parte del gioco. Personalmente non consiglio di usarli e godersi l’esperienza al massimo facendo tutto da soli, ma qualora ci fossero dei problemi imponenti come quello da me citato e siete un po’ nabbi con il Cyclops, beh, usateli perlomeno per teletrasportarvi in quelle zone precluse e cercare di scannerizzare nuovi progetti.

(picture not ours)

I comandi non sono difficili e sono abbastanza immediati anche se quello del nuoto veloce funziona raramente, per cui un seaglide è d’obbligo. Ci sono invece diversi bug alcuni dei quali invalidanti visto che fanno bloccare il gioco all’improvviso. Può capitare che, durante l’esplorazione, all’improvviso si rimanga immobilizzati proprio per uno di questi bug e si sia costretti a riavviare totalmente il gioco, nella speranza di aver fatto un salvataggio più che recente. Salvare spesso, comunque, sarà essenziale visto che non ci sono i salvataggi automatici. I salvataggi sono un po’ lunghetti ma per fortuna nel frattempo potrete continuare a giocare, a differenza della parte iniziale in cui il caricamento è fin troppo lungo.

Il sistema di uccisione dei nemici è fin troppo marginale e non potersi disfare facilmente o comunque senza non troppi problemi degli imponenti leviatani è un grosso problema. Altro difetto sta nei caricamenti a rallentatore del mondo di gioco, in cui spesso vi renderete conto di aver sbagliato direzione (anche perchè manca pure la mappa) o di essere incappati in qualcosa di importante a scoppio ritardato vista la lentezza della “messa a fuoco” dell’immagine. Qualche difettuccio dal punto di vista grafico, nonostante la bellezza dei colori e la varietà del mondo, c’è e non si può negare, ma tutto sommato non sono assai gravosi come impedimenti.

Il platino/trofeo 1000G sarà facilissimo da sbloccare in quanto dovrete semplicemente seguire la storia, costruire un habitat e i mezzi “di trasporto” (Prawn, Seamoth e Cyclops), trovare un cucciolo di cuddlefish e liberarlo e, infine, creare una capsula del tempo, rilasciata quando volerete via dall’isola. Per chi vuole giocare senza cheats naturalmente ogni trofeo richiedere diverse ore per essere sbloccato, ma eventualmente in pochissimi minuti si può ottenere nella maniera più semplice della storia ottenere un platino/i 1000 G.

Usate trucchi e guide solo se siete veramente bloccati, in quanto questo gioco, per essere goduto, necessita di essere giocato al massimo cercando di fare più esperienza possibile e ponendosi una sfida dopo l’altra. Subnautica, pur essendo in certi aspetti limitato, è comunque un ottimo survival game in grado di farsi apprezzate anche dai non amanti del genere, anzi, forse punta più sul survival che sulla storia principale, fin troppo “secondaria” rispetto alle ore di gioco passate in esplorazione.

CONTENUTO:3.5 (avesse avuto più storia avrebbe avuto un punto in più)
PIACEVOLEZZA:3.5/4
GRAFICA:3
MECCANICHE DI GIOCO:3.5
BONUS
DIFFICOLTÀ: Molto facile
SOUNDTRACK:2.5 (molto basica)
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO: 4
DIFFICOLTÀ PLATINO: Molto facile
VOTO MEDIO:3.5

N.B. La difficoltà viene indicata con i parametri Molto facile, Facile, Media, Difficile, Molto difficile, Impossibile (bonus).
N.B. 2 La difficoltà del gioco si riferisce a quella incontrata a “Normale”.
N.B. 3 Il contenuto comprende anche, se presenti, le missioni secondarie.
-Jay

Lascia un commento