Recensione Love, Death & robots-3° stagione

La serie antologica dai toni horror, distopici e fantascientifici presenta nove nuovi episodi di cui un sequel legato ai tre robot della prima stagione. Cambiano gli autori dei singoli episodi anche se ci sono alcuni ritorni, purtroppo deludenti come del sopracitato Tre robot: strategie d’uscita o di Jibaro.

Tre robot: Strategie d’uscita

La notte dei minimorti ha una tecnica originale ma una storia banale e prevedibile; Tre robot punta sul già visto e, pur non essendo male, non è al livello della prima parte. Ci sono poi Jibaro, un capolavoro estetico senza pari e con una buona “morale” che però, al livello di storia, non riesce a lasciare nulla.
Sepolti in sale a volta è intrigante ed è tra i migliori della stagione pur non spiccando in originalità, mentre Sciame e Un brutto viaggio sono gli episodi top di questa terza raccolta di corti fantascientifici-distopici.

Un brutto viaggio

Nel complesso gli episodi sono abbastanza monotoni e poco originali, in particolare La notte dei minimorti, Morte allo squadrone, La pulsazione della macchina e Mason e i ratti, inseriti all’interno della stagione tanto per tappare i buchi. Tutti gli altri sembrano pure mancare sempre di qualcosa o replicare altro di già visto, un po’ come in Jibaro, il quale è un capolavoro estetico ma allo stesso tempo non riesce del tutto a centrare il segno.

Visivamente parlando molto sono affascinanti e ogni episodio è frutto di artisti differenti, ognuno dei quali dà il suo segno distintivo al corto. Anche il doppiaggio originale è valido ma, in generale, questa terza stagione lascia veramente poco allo spettatore in quanto i corti sono abbastanza deludenti e poco originali, nulla a che vedere con quelli della prima stagione.

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:2.5/3
SCORREVOLEZZA:4
GRAFICA:5
ORIGINALITA’:2.5
VOTO MEDIO:3.4
-Jade

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