Recensione libro Questo oscuro duetto di Victoria Schwab

Editore: Giunti
Anno di pubblicazione:2020
Pagine:448

Saga:Monsters of Verity #2

Questo canto selvaggio è riuscito a convincermi parecchio presentando dei protagonisti abbastanza profondi e una trama emozionante, motivo per cui ho iniziato questo sequel con alte aspettative, come al solito puntualmente deluse.

Questo oscuro duetto (Our dark duet) è il secondo capitolo della saga Monsters of Verity e riprende la narrazione sei mesi dopo la fine del primo libro. Kate è diventata una sorta di hacker mentre Verity, ora unita contro i mostri, si riunisce. La morte di Leo e di Callum Harker hanno segnato una svolta per la città anche se, purtroppo, non in positivo. Il regime di Harker è infatti finito ma Sloan, aiutato dal Malchai di Kate, Alice, ha assunto il potere del paese. Kate torna così a Verity per sconfiggere definitivamente il suo acerrimo nemico e aiutare August e l’esercito di Flynn a liberare la città dai mostri e una nuova misteriosa e potente entità.

Questo libro è tutto ciò che il sequel non avrebbe dovuto essere. I due protagonisti, innanzitutto, sembra quasi che vengano messi da parte nonostante siano al centro della storia e i loro caratteri sembrano leggermente modificati. Cioè, va bene che ne hanno passate tante, ma entrambi sembrano “assenti” e fin troppo piatti.

Bisogna anche dire che stavolta la Schwab ha messo troppa carne al fuoco dando spunti interessanti ma mai ben sviluppati. Ad esempio viene introdotta questa nuova misteriosa entità ma, fino alla fine, in realtà si sa ben poco. Meglio farci poesie inutili sopra, no? No.
Uno degli elementi più originali era proprio quella nuova creatura ed è stata sviluppata malissimo, così come in generale l’intera storia.

Alcune scene fanno storcere il naso per quanto sono fuori dalle corde della storia di base e dei personaggi, in primis quella di un determinato bacio dopo aver fatto un intero primo libro senza alcuna romance. Il potenziale tra i due c’era ma per come è stata resa la duologia non se ne sentiva il bisogno, così come in fondo non si sentiva il bisogno nemmeno di questo sequel.
Il finale, poi, è qualcosa di totalmente fuori contesto e, sebbene in teoria potesse essere adatto per il tipo di libro, è stato scritto di getto, come se l’autrice avesse esaurito le idee e avesse inserito cose random per provare a concludere il libro. Va bene il finale “macabro”, ma quell’accostamento di frasi a caso senza alcun senso no.

Lo stile è sempre quello della Schwab, cioè semplice con poesie inserite per riempire vuoti e provare a simulare uno stile elevato (del 300 a.C.). Quelle poesie messe così sanno di pacchiano e, per quanto scorrevoli, motivano meno a continuare la lettura.

Author: nanfeart

Questo oscuro duetto poteva essere un’ottima conclusione di un libro che di per sè, in realtà, era già completo. Avrebbe però potuto aggiungere nuovi dettagli, spiegare meglio la “lore” e il wordbuilding della duologia e approfondire anche la parte iniziale della nuova Kate, parte in cui vengono semplicemente introdotti personaggi random. Il lato positivo è che, grazie a questa duologia, la sottoscritta ha rivalutato leggermente l’autrice, la quale però ancora presenta alcuni difetti che, a quanto pare, si ripetono in gran parte dei suoi libri (non dico tutti in quanto in effetti non ho letto tutte le sue opere).

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:2
SCORREVOLEZZA:3
STILE:2
ORIGINALITA’:2
VOTO MEDIO:2.2
-Jade

Lascia un commento