Anno di pubblicazione:2017
Pagine:400
Saga: Monsters of Verity #1
Dopo la cocente delusione de La vita invisibile di Addie LaRue, la sottoscritta riprova ad affrontare la Schwab con la duologia Monsters of Verity, composta da Questo canto selvaggio e Questo oscuro duetto.
Questo canto selvaggio (This savage song) è uno young adult tra il fantasy e il paranormale ambientato in un futuro imprecisato in cui gli Stati Uniti sono divisi in diverse grandi città tra cui quella in cui sono ambientati i due romanzi: Verity. In questo mondo tra l’horror e il distopico la violenza ha generato degli esseri mostruosi, tutti frutto del peccato degli esseri umani. Tra questi ci sono i Corsai e i Malchai, ghiotti di sangue e carne umani, e i Sunai, più rari e più potenti, che si presentano come dei giustizieri, degli angeli vendicatori che si nutrono delle anime dei peccatori attraverso la musica.
I tre Sunai, Leo, Ilsa e August, sono dalla parte di Henry Flynn, un ribelle che ha unito le forze a sud di Verity per contrastare il regime di terrore di Callum Harker, uno spietato dittatore che pur di restare al potere usa i Corsai e i Malchai per minacciare la gente.
I protagonisti sono August, l’ultimo dei tre Sunai, e Kate Harker, la figlia del dittatore nonchè una ragazza dal passato e dal carattere difficile. August viene mandato a spiare Kate a scuola fingendosi un comune studente ma, quando la ragazza scopre il suo segreto, entrambi sono vittima di un attentato. I due si danno alla fuga e cercano di capire chi si celi dietro l’attentato e le varie insurrezioni di Malchai in paese, scoprendo il lato oscuro di alcune persone loro vicine.
All’inizio Questo canto selvaggio si presenta come il più classico degli young adult. La parte ambientata a scuola dura però ben poco e si passa quasi subito all’azione, con una narrazione ben ritmata e piena di colpi di scena.
I due protagonisti sono abbastanza intriganti e, tutto sommato, non sono nemmeno caratterizzati male. Kate poi è un personaggio davvero interessante, una tipa tosta che pur non avendo poteri si rivela sempre all’altezza del compito. L’assenza di romance aiuta anche nella costruzione della storia, priva di momenti morti o troppo melensi dedicati a storie basate sul nulla.
Per quanto la storia sia convincente lo stile della Schwab non riesce invece a colpire del tutto, complice la sua passione per poesie messe a cavolo e che c’entrano ben poco con il testo. Quelle parti sono solo riempitive e non conferiscono nulla al testo, risultando solo pretestuose e insopportabili.
In generale il libro riesce però a farsi piacere in quanto i pregi sono maggiori rispetto ai difetti. Di certo non sarà il migliore tra i fantasy o gli young adult, ma rispetto al più recente La vita invisibile di Addie LaRue qui siamo a livelli decisamente più alti, in cui perlomeno c’è una trama, tra l’altro anche affascinante. Ciò che penalizza maggiormente il libro è lo stile, fin troppo semplice nelle parti narrative e odioso in quelle “poetiche”, messe tanto per provare a elevare la scrittura rendendola invece più ridicola.
Sono curiosa di come si evolverà nel sequel visto che, data anche l’assenza di romance, il libro poteva benissimo concludersi così, al massimo con qualche capitolo in più dedicato ai destini dei due protagonisti.
CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:3.5
STILE:2
ORIGINALITA’:2.5
VOTO MEDIO:3
-Jade