Recensione libro I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift

Editore: vari
Anno di pubblicazione:1726
Pagine:dipende dall’edizione

Trama:Il Dr. Gulliver, chirurgo e marinaio, scrive il libro sotto forma di diario personale e fa il resoconto di alcuni viaggi disastrosi e avventurosi presso strani popoli. E’ suddiviso in quattro parti corrispondenti ad altrettanti mirabili incontri con popoli totalmente diversi. Nella Prima Parte, la più conosciuta, Gulliver s’imbarca nel 1699 come chirurgo di bordo e naufraga sei mesi dopo su una terra sconosciuta a causa di una tempesta. Al suo risveglio si trova prigioniero di una razza di uomini alti 15 centimetri, abitanti le isole di Lilliput e Blefuscu divise sino al fratricidio da un’annosa e irresolubile controversia sul modo più corretto di rompere le uova. Nella Seconda Parte un altro viaggio lo porta a Brobdingnag dove la scala di grandezza della popolazione è esattamente l’inverso che a Lilliput: gli uomini sono alti circa 22 metri. La rocambolesca partenza dal regno dei giganti lo riporta in patria un’altra volta. Nella Terza Parte l’inquietudine lo spinge a partire di nuovo e finisce nell’isola di Laputa, una terra volante che fluttua nell’aria. L’ultimo viaggio (Parte Quarta) porta Gulliver nel mondo degli Houyhnhnms, i cavalli razionali e parlanti, esseri saggi che hanno sviluppato un sofisticato metodo di comunicazione ma non conoscono il significato di parole come ‘vero’ e ‘falso’, non concepiscono il concetto di guerra e di violenza. Unico difetto delle loro terre è la presenza di esseri brutali che camminano su due gambe invece che su quattro: gli Yahoo, del tutto simili agli esseri umani e per cui Gulliver nutre una repulsione profonda. Il Consiglio Supremo degli Houyhnhnms lo bandisce, poiché trova inammissibile che un individuo simile agli Yahoo venga a vivere con loro. Così Gulliver si costruisce una barca per poter tornare in Inghilterra e, una volta tornato a casa, seppur felice di reincontrare sua moglie e i suoi figli, non riesce a sopportare l’odore della razza umana e va a vivere per sempre nella stalla dei cavalli.

Recensione: Chiunque, nella sua vita, ha sentito parlare di questo grande classico almeno una volta. I viaggi di Gulliver è stato spesso visto come una storia per bambini per via dei mirabolanti e stravaganti viaggi fatti dal chirurgo Lemuel Gulliver. Jonathan Swift, ironia della sorte, in realtà non aveva particolari simpatie nei confronti dei bambini e, di certo, non si sarebbe mai aspettato che un’opera tale fosse stata sminuita da alcuni suoi contemporanei e anche tutt’ora da molte persone. I viaggi di Gulliver non è un semplice insieme di viaggi fantastici e al limite dell’assurdo, ma un viaggio alla scoperta di quelli che sono i difetti dell’essere umano e, soprattutto, della società dei tempi dell’autore. Sono numerose le critiche fatte durante le varie avventure e, alcune di queste, sono ben celate nei bizzarri personaggi. Il primo viaggio è quello verso Lilliput ed è senza dubbio il più famoso.

Gulliver naufraga in un luogo pieno di gente minuscola, i lillipuziani, in costante guerra con gli abitanti di Blefuscu perchè non sanno quale sia il modo più corretto di rompere le uova. Lilliput e Blefuscu rappresentano rispettivamente Inghilterra e Francia e la loro disputa ricorda quella tra cattolici e anglicani. All’interno della stessa Lilliput, la cui corte è modellata su quella di Giorgio I, sono presenti due partiti : gli High heels e i Low heels, che sono la trasposizione dei Whigs e i Tories. Gulliver aiuta i lillipuziani a sconfiggere Blefuscu ma, a causa dei suoi metodi poco ortodossi viene cacciato e costretto alla fame, fino a quando non viene salvato e riesce a tornare a casa. Nella seconda parte del romanzo Gulliver arriva a Brobdingnag, dove viene prima usato come fenomeno da baraccone e poi viene messo nella “scatola da viaggio” della regina del luogo. Entrato a corte discute di argomenti sofisticati con il re e rimane lì fino a quando, durante un’escursione, la sua scatola viene afferrata da un’aquila e lui si butta in mare, dove poi viene salvato.

La terza parte è senza dubbio quella più articolata e complessa, in quanto Gulliver va da un luogo all’altro . Le prime tre isole Laputa, Balnibarbi e Lagado non sono altro che una critica nei confronti della Royal society e della sua burocrazia, in quanto secondo Swift la Royal society non faceva altro che perdere tempo con esperimenti privi di un risvolto pratico e con la sola teoria come gli abitanti di Laputa. Le ultime due isole, Glubbdubdrib e Luggnagg, hanno come tema di fondo quello dell’immortalità. A Glubbdubdrib Gulliver entra a contatto tramite un mago con alcune delle personalità più famose della storia che, pur essendo fisicamente morti, sono rimaste “immortali” per le loro gesta e la gloria che ne conseguì successivamente. A Luggnagg, invece, Gulliver incontra gli struldbrug, esseri immortali ma privi del dono dell’eterna giovinezza. Swift condanna dunque l’immortalità del corpo, vista solamente come un male. Nell’ultimo viaggio Gulliver incontra gli  houyhnhnm dei cavalli razionali che si dimostrano essere superiori agli yahoos, esseri stupidi simili per l’aspetto agli esseri umani. Dopo quest’incontro e la lunga permanenza nel luogo, Gulliver cambia totalmente e inizia a credere che i cavalli siano superiori agli esseri umani, nei confronti dei quali prova da quel momento in poi solo ribrezzo per la loro irrazionalità e propensione a guerre e misfatti.

Nel corso dei vari viaggi, narrati sottoforma di diario, Lemuel Gulliver impara nuove cose e cambia pian piano il suo carattere, fino al disprezzo totale della società. I viaggi di Gulliver sono una vera e propria allegoria nonchè un ottimo esempio di fusione tra un romanzo satirico, uno fantasy e uno di avventura. Lo stile è ricco di termini ricercati e quindi (salvo le versioni “semplificate”) può rappresentare un ostacolo per la lettura, ma nonostante ciò il libro si dimostra molto scorrevole. Personalmente, però, avevo aspettative molto alte su questo libro che in parte sono state soddisfatte, ma per il resto non del tutto. Resta comunque un ottimo romanzo, un libro che si deve assolutamente leggere non solo per diletto, ma anche per approfondire i generi sopracitati e soprattutto il periodo storico di Swift. Do a questo classico 3.5/4 stelle su 10 (8/8.5 su 10)

CONTENUTO: 4
PIACEVOLEZZA:3,5
SCORREVOLEZZA:3,5
ORIGINALITA’: 4,5
STILE:4,5
VOTO MEDIO: 4
-Jade

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