Recensione Kingdom Hearts Birth By Sleep Final Mix

Kingdom Hearts Birth by sleep è il primo prequel della saga di Xenahort in Kingdom Hearts nonchè il gioco che introduce tre personaggi chiave nel terzo capitolo: Ventus, Terra e Aqua.
Questi ultimi sono tre custodi del keyblade nonchè i tre protagonisti del gioco, ambientato dieci anni prima degli eventi di Kingdom Hearts.

Tutto inizia nella Terra di partenza, un luogo tranquillo dove Terra, Ventus e Aqua vengono allenati dal maestro Eraqus per diventare maestri del Keyblade. Tutto cambia .quando, durante l’esame finale di Terra e Aqua, maestro Xenahort, amico di Eraqus, interferisce. Terra non riesce a controllare del tutto la sua oscurità interiore e per questo, a differenza di Aqua, non viene nominato maestro, cosa che causa in lui un senso di rabbia e tristezza.
Quando Yen Sid avverte Eraqus della comparsa nei vari mondi dei Nesciens, una nuova minaccia oscura, e del fatto che tutti i maestri siano chiamati a risolvere il problema. Egli decide di mandare Terra e Aqua a controllarli e al contempo cercare Xenahort, l’unico tra i maestri a non aver risposto alla chiamata d’aiuto.

Inizia così la storia vera e propria, che si verrà a conoscere in maniera completa giocando con tutti e tre i personaggi. Per comprenderla al meglio seguendo gli eventi cronologici è meglio partire da Terra per poi proseguire con Ventus e finire con Aqua, colei che chiude la storia e introduce in parte gli eventi di Kingdom Hearts III dove tutti e tre avranno un ruolo abbastanza importante.
Ognuno di loro mostrerà un aspetto della storia generale e di quella del mondo che stanno visitando, rendendo necessario il giocare con tutti e tre per capire un minimo la trama. Con Terra, che è il più lento ma più potente, si capirà meglio il perchè dell’oscurità nei pianeti e il suo dissidio interiore, che ricorda molto quello di Riku. Con Ventus, il più equilibrato tra attacco, magia e velocità, si scoprirà di più sulle sue origini, su Xenahort e Vanitas, un personaggio introdotto come boss opzionale nel secondo capitolo e di estrema importanza nel gioco in quanto nemico principale assieme a Xenahort. Infine con Aqua, veloce e abile nelle magie ma debole in attacco e difesa, si va da un regno all’altro a cercare Xenahort e a porre rimedio alle azioni di Terra, che cede man mano sempre di più alla sua oscurità, al contrario dell’amica che si dimostra sempre più saggia.

Naturalmente si scopriranno molte altre cose ma, per non fare spoiler e non rovinarvi il gioco, vi posso solo dire che ulteriori fili della trama della saga di Xenahort verranno finalmente collegati a quelli dei giochi usciti in precedenza, permettendo in generale di capire qualcosa di più su Xenahort e i membri dell’organizzazione, che qui, come Sora, Riku e Kairi, fanno un breve cameo.

Ogni personaggio, come specificato prima, ha le proprie caratteristiche e perciò potrebbe risultare inizialmente ostico da giocare. Ad esempio Terra è molto forte e ha una difesa più elevata ma è molto lento e nelle sfide nel Monte Olimpo e nell’Arena del Miraggio ciò può essere un problema. Ventus è il più facile da giocare in quanto quello più equilibrato mentre Aqua all’inizio è la più complessa da gestire. Tutti e tre, una volta potenziati i comandi e ottenuti quelli più potenti, diventano delle macchine da guerra quasi imbattibili, quasi perchè nell’Arena del Miraggio ci saranno anche dei boss belli tosti che vi batteranno facilmente se non avrete livellato abbastanza.

Terra è uno dei personaggi migliori in quanto a caratterizzazione, questo perchè nonostante la sua storia ricordi quella di Riku qui viene approfondita meglio. Aqua ha del potenziale ma nella sua storia non viene espresso al meglio visto che serve perlopiù a risolvere i guai provocati da Terra. Ventus, invece, è un personaggio intrigante ma si sa troppo poco di lui.

La somiglianza con i tre protagonisti di Kingdom Hearts I e II è più che evidente, soprattutto tra Ventus e Sora, e ciò fa storcere parecchio il naso. Terra, Aqua e Ventus sono diversi dai protagonisti originali ma il loro aspetto/ caratterizzazione base ricordano molto Sora, Kairi e Riku. Sora e Ventus sono praticamente identici, forse per pigrizia di coloro che hanno fatto le grafiche, mentre gli altri almeno sono, almeno in apparenza, leggermente diversi.

Anche stavolta la storia si divide tra quella generale e quella dei singoli mondi, ispirati alle varie storie Disney o reinventati. Tra questi ci sono Il Dominio incantato (La bella addormentata), Il castello dei sogni (Cenerentola), Il bosco dei nani (Biancaneve), la Città Disney (Topolino), Torre misteriosa, Giardino Radioso (il Radiant Garden del II), le Isole del destino , la Terra di partenza,il Monte Olimpo (Hercules) , il Bosco dei 100 acri (Winnie the Pooh), l’Isola che non c’è (Peter Pan), lo Spazio assoluto (Lilo & Stitch), il Cimitero dei Keyblade e l’Arena del Miraggio, che è un mondo opzionale con dei minigiochi.

È  carino il fatto che abbiano finalmente introdotto i mondi di alcune principesse Disney che fino ad ora non erano stati trattati (quello di Aurora, Biancaneve e Cenerentola) e quello dedicato a Lilo & Stitch, mentre il Monte Olimpo ormai ha perso ogni senso di essere rivisitato e la Città Disney e l’Arena sono solo dei covi di minigiochi. Essendo uno spin-off, però, in fondo non ci si aspettava una grande varietà di nuovi mondi, anche perchè la storia, pur essendo frammentata, è più breve rispetto a quella del primo o del secondo capitolo.

Se già in KH II c’era qualche problema di frammentazione della storia, qui in Birth by sleep è tutto accentuato in quanto si deve effettivamente ripetere la storia tre volte. E’ vero che ogni volta si vede un aspetto nuovo del mondo visitato e della storia generale ma molte volte tutto risulta ripetitivo e quasi sconnesso, anche perchè bisogna ricordarsi ciò che è successo con gli altri personaggi. Altro elemento negativo è che con ogni personaggio dovrete ricominciare da zero, dovendo sempre risbloccare comandi, abilità, minigiochi e livelli dell’arena, cosa che a lungo andare si rivela frustrante persino per i completisti più accaniti. Intanto per finire il diario di ognuno dei tre bisogna fare tutti i fastidiosissimi minigiochi, sbloccare tutti i livelli e scenari dell’arena (e vincere), sbloccare e vincere nei tabelloni di comando, sbloccare tutti i gelati, abilità, comandi e unioni dimensionali, sconfiggere ogni nemico almeno una volta, ottenere tutti i collezionabili, vendere vostra nonna e trovare le sfere del drago.

I minigiochi tendono come al solito a moltiplicarsi di gioco in gioco e stavolta si avrà a che fare con canzoni a ritmo (il minigioco più difficile forse), tabelloni di comando, corse folli, sfide con boss impegnativi, tornei di pallafrutta, gelati da completare e sicuramente manca qualcosa. Il dover ripetere tutto per ben tre volte sarà l’elemento che più vi farà perdere la pazienza, considerato anche che livellare con nemici a livelli bassi è lungo e tedioso.

Il sistema di combattimento qui è completamente differente da quello dei precedenti capitoli. Dimenticatevi quelle quattro magie in croce e quegli attacchi potentissimi ma sbloccabili solo con mosse trio o fusioni, perchè qui potrete accedere a potenti e numerosi attacchi e magie in maniera più semplice. In poche parole, al di là del classico attacco con il keyblade, ci sono dei box laterali (aumentabili di numero man mano che si prosegue con la storia) che vi permettono di usare degli attacchi speciali, delle magie o degli oggetti come pozioni, panacee, gelati ecc.

All’inizio avrete delle mosse molto basiche che però, se combinate con altre mosse tramite l’apposita zona nel menù (console dei comandi), daranno vita ad attacchi e magie sempre più potenti, in grado spesso di oneshottare i nemici. Il consiglio che vi diamo è di iniziare subito a creare tutti i comandi possibili scegliendo poi quelli più adatti al boss o alla situazione, naturalmente tenendo conto che per combinarli e sbloccarne di nuovi bisogna livellarli e “allenarli” uccidendo nemici.

Picture from IGN, not ours, from the original Birth by sleep (only to explain the combat system)

Per ottenerli basterà aprire scrigni, sconfiggere nemici o acquistarli nel negozio, dove man mano ne verranno sbloccati di nuovi e più potenti. Una volta scoperto un comando è anche possibile riacquistarlo in negozio per poterlo combinare a qualcun altro, rendendo più “semplice” questa parte.
Oltre ai comandi di attacco/magia ci sono anche: quelli di movimento, sbloccabili con la storia, combinandoli o nell’arena e nel tabellone, quelli di tiro, che sfruttano la barra focus, le unioni dimensionali con gli altri personaggi (si possono usare le mosse di questi ultimi e alcuni epiloghi unici), quelli multigiocatore e le abilità, che non sono dei veri e propri comandi ma si sbloccano combinando delle mosse specifiche con dei cristalli, questi ultimi droppati dai nemici nel gioco.
Per livellare le mosse (o comandi), come detto prima, sarà essenziale abbattere un numero più o meno grande di nemici (più è potente la mossa più nemici si dovranno abbattere) oppure usare i tabelloni di comando, cioè una sorta di Monopoly in chiave Disney in cui affidando a degli slot acquistabili le vostre mosse si potrà ottenere esperienza.

Questi sono importanti anche per completare il diario in quanto non solo bisogna vincere in ogni scenario, ma in alcuni di essi, quelli non dell’Arena ma presenti nel menù principale, si possono sbloccare dei comandi di movimento e di tiro unici e non trovabili da nessuna altra parte. I tabelloni sono importanti anche per l’Arena del Miraggio, un “mondo” utile per livellare e ottenere comandi unici (e non solo!), stavolta acquistabili nel negozio lì presente con dei punti ottenibili solo svolgendo i minigiochi dell’Arena.
Nell’Arena del Miraggio ci sono sostanzialmente tre tipi di minigiochi:i tabelloni di comando (utili a livellare i comandi e all’interno dell’arena), le corse folli, sbloccabili dopo aver fatto i corrispettivi percorsi nel mondo Disney, e le sfide con i vari nemici e boss, tra cui alcuni molto potenti. Queste sono quelle che vi permetteranno di livellare di più come personaggio e di sbloccare più punti arena, solo che per avere tutti gli scenari per tutti e tre i giocatori bisognerà raggiungere determinati livelli e completare la storia anche con Aqua.

Altro elemento importante consiste negli epiloghi, alcuni facili da sbloccare mentre altri richiedono più tempo. In generale è consigliabile sbloccarli tutti sia per completare il diario che per trovare quelli più adatti ai nemici che si hanno di fronte, dato che alcuni sono parecchio inutili. Guardate però delle guide su internet per capire meglio come sbloccarli visto che non sarà sempre intuibile come farlo.

Come se tutto ciò non fosse abbastanza bisogna anche trovare dei collezionabili. Tra questi ci sono gli ingredienti per i gelati, droppati da nemici speciali, i forzieri e le figurine-corone, da usare poi nell’album per ottenere premi speciali. I collezionabili sono semplici da ottenere e trovare anche se, come al solito, dovrete cercarli con tutti e tre i personaggi.

Dal punto di vista grafico c’è un miglioramento rispetto ai primi due KH, soprattutto in versione PS4 Final Mix. Le grafiche sono state migliorate e finalmente i personaggi Disney non sono strani in volto, ma comunque sono da perfezionare. Buone anche le animazioni e la soundtrack, uno dei punti forti di KH.

Il platino/i 1000 G sono difficilotti da ottenere anche perchè richiedono tanta, tanta pazienza e abilità. Alcuni trofei, tipo quelli legati alla storia e alcuni dei collezionabili, sono molto semplici da ottenere, ma quelli legati ai minigiochi e ad alcuni potenti nemici dell’Arena non lo sono affatto. Livellate sin dall’inizio, usando anche l’abilità Contapassi Esp (da sbloccare immediatamente), perchè alcuni nemici dovranno essere affrontati a livelli elevatissimi come No Heart o I maestri dell’Arena, veramente ostici da abbattere.

Kingdom Hearts Birth by sleep è un buon spin-off, forse il migliore, però non è esente da difetti, legati soprattutto all’uso eccessivo di minigiochi e alla frammentazione della trama. Merita comunque di essere giocato in quanto divertente e appassionante, nonchè un gioco essenziale per capire parte della trama della saga di Xenahort.

CONTENUTO:4
PIACEVOLEZZA:3.5
GRAFICA:3.5/4
MECCANICHE DI GIOCO:3.5
BONUS
DIFFICOLTÀ: Media
SOUNDTRACK:4
DOPPIAGGIO:3.5/4
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:4
DIFFICOLTÀ PLATINO: Difficile
VOTO MEDIO:3.8

N.B. La difficoltà viene indicata con i parametri Molto facile, Facile, Media, Difficile, Molto difficile, Impossibile (bonus).
N.B. 2 La difficoltà del gioco si riferisce a quella incontrata a “Normale”.
N.B. 3 Il contenuto comprende anche, se presenti, le missioni secondarie.
-Jade

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