Recensione Horizon: Zero Dawn

Horizon: Zero Dawn è stato uno dei giochi più premiati e promettenti del 2017, considerato uno dei migliori RPG, ma sarà vero?

Partiamo dall’ambientazione. Quest’ultima, assieme alla storia, è uno dei punti di forza assoluti del gioco. Il gioco è ambientato in un mondo che, in seguito a misteriosi avvenimenti che hanno spazzato le vecchie tecnologie e gran parte dell’umanità, è costretto a ripartire da zero o quasi, sviluppando una moderna preistoria. Gli umani sopravvissuti si sono con gli anni organizzati in tribù differenti per culture e credenze, evolvendosi di anno in anno pur essendo limitati rispetto ai vecchi umani presenti sulla Terra, detti Predecessori. Grazie ad alcune reliquie, alcuni scritti e audio però sono a conoscenza delle grandi e ultratecnologiche città realizzate da questi ultimi, ormai tutte ridotte a delle misere rovine. La vecchia cultura, tutta la vecchia conoscenza, è andata quasi del tutto perduta e ci sono solo poche tracce rimaste del vecchio mondo. Nonostante ciò l’umanità progredisce e sopravvive, fondando nuove città, evolvendosi, cacciando e procurandosi materiale da una delle poche cose che è rimasta dal vecchio mondo: le Macchine.
Queste, che saranno i vostri nemici durante il gioco, all’inizio erano docili ma, in seguito ad un evento chiamato Squilibrio, sono diventate una vera e propria minaccia per l’uomo.

Le lande desolate, quelle innevate di The Frozen Wilds e i vasti paesaggi che ricordano una porzione degli USA post-apocalittica sono una delle parti più interessanti del gioco, tanto che spesso ci si sofferma a osservare il mondo di gioco. Forse, però, a tratti questi paesaggi sono più belli concettualmente che visivamente, visto che alcune parti sono molto spoglie e ripetitive, differenziate sì e no dalla presenza di qualche macchina diversa.

In questo contesto si viene a conoscenza della protagonista: Aloy. Quest’ultima, orfana, viene trovata appena nata nei territori dei Nora, una tribù matriarcale che definisce la ragazza senzamadre e quindi indegna di stare con loro. A salvarla però c’è il magnanimo Rost, un emarginato che la accudisce e cresce fino alla maggiore età, momento in cui lei, grazie anche agli allenamenti ricevuti dal suo “padre” adottivo, decide di partecipare alla “Prova degli Audaci”, una sorta di gara in cui il vincitore diventa a tutti gli effetti membro della tribù. Ad avvantaggiarla c’è anche il Focus, uno strano dispositivo elettronico trovato in delle rovine quando era piccola che la aiuta a scannerizzare e analizzare personaggi, nemici, macchine, animali e ambiente.
Aloy riesce a vincere la prova ma, quando sta per essere riconosciuta parte dei Nora, lei e il gruppo vengono attaccati da dei misteriosi assassini. Grazie all’aiuto provvidenziale di Rost Aloy riesce a sopravvivere, ma quando si risveglia scopre di essere l’unica sopravvissuta. Viene anche a conoscenza del fatto che lei era il vero obiettivo dell’attacco in quanto, tramite una registrazione olografica, capisce di essere identica ad una donna con i capelli corti, una dei Predecessori che, a quanto pare, era fortemente collegata al destino della Terra e delle macchine prima del “disastro”.
Nominata cercatrice dai Nora, Aloy inizia un lungo e avventuroso viaggio alla scoperta delle sue origini e di quelle del “Nuovo mondo”, tutto mentre cerca di scoprire come sconfiggere l’Eclissi, la setta dei carja delle ombre che ha provato ad ucciderla.

La storia principale è avvincente e originale, bella sin dall’inizio e piena di dettagli sull’intero universo di gioco. Bisogna sforzarsi un po’ per collegare tutti i fili, soprattutto visto e considerato che alcuni dei collezionabili del gioco, i Punti dati, sono essenziali a comprendere meglio il worldbuilding del gioco e tutta la storia dietro Horizon. I Punti dati si trovano in giro per il mondo e sono evidenziati dal vostro Focus quando analizzate l’area di gioco. Alcuni sono collegati alla storia, altri (documenti, ologrammi, audio) al semplice mondo di gioco, con alcuni un po’ più speciali come i glifi e i documenti inerenti alle macchine, sbloccabili tramite Calderoni e Collilunghi. Il mio consiglio è di collezionarli tutti pur non essendo obbligatori per il 100% in quanto possono rivelare delle sorprese inaspettate.

Le missioni secondarie, invece, sono molto standard e anonime, le classiche quest secondarie che si svolgono meccanicamente e non lasciano nulla al giocatore. Nessun dettaglio su personaggi, storia o altro, quindi di fatto utili solo a livellare e ottenere oggetti/moneta di gioco.
Ci sono poi missioni speciali legate alla caccia di macchine (Terreni di caccia), all’Override di Collilunghi (che ci permettono di conoscere alcuni punti importanti della mappa e sbloccano alcuni documenti), ai Calderoni (permettono di sbloccare l’Override di alcuni tipi di macchine e forniscono documenti), alle zone corrotte (che vanno ripulite dalle macchine corrotte, su cui non si può fare Override e vi conviene andare di stealth) e ai campi di banditi (che vi sbloccano nuovi mercanti e vi servono a recuperare alcuni materiali).

Per quanto riescano ad intrattenere, però, nemmeno le missioni speciali danno un particolare senso di soddisfazione e si fanno più per manie di completismo che perchè effettivamente intriganti. Quelle dei Terreni di caccia sono poi delle vere e proprie sfide e, come quelle di qualsiasi altro gioco, sono più che tediose e richiedono numerosi sforzi e tentativi. Queste, però, sono essenziali al completamento del gioco al 100% e devono addirittura essere vinte con il massimo dei soli, i quali si sbloccano se si vincono le sfide entro un tot di tempo. Ognuna delle missioni è legata ad un livello e vi consiglio di rispettarlo in quanto spesso le macchine sono veramente difficili da abbattere. Soprattutto per quanto riguarda le macchine corrotte e i campi di banditi più avanzati cercate di andare con qualche livello più del richiesto in quanto la difficoltà può essere abbastanza elevata.

Sempre per gli amanti del completismo ci sono anche altri collezionabili, trovabili nell’area di gioco grazie a delle mappe in vendita per ognuna di essi e poi scambiabili tramite dei rivenditori appositi con della merce specifica. I collezionabili sono: statuette Banuk, fiori di metallo, recipienti antichi e punti osservatorio. Questi ultimi vi mostrano il corrispondente del passato di quella parte di mondo e sono i collezionabili più interessanti assieme ai Punti dati. Come collezionabili ci sono anche i soli delle sfide e le macchine, che bisogna scannerizzare tutte per ottenere l’obiettivo apposito.

Nel corso del gioco vi imbatterete in animali (alcuni piuttosto rari quindi cacciate più che potete), erbe necessarie per alcune munizioni e per la cura e, soprattutto, macchine di vari tipi. Queste possono essere poco potenti anche se agli inizi fastidiose come i corsieri, gli spazzini e le vedette (e vedette occhio-rosso, di poco più potenti), per poi essere letali e pericolose come i Divoratuono, gli Inseguitori, gli Spezzaroccia, i Colossi, gli Avistempesta e a tratti i Celermorsi e i Manticeri (incendiari e congelanti). In versione normale queste macchine anzi si possono battere abbastanza facilmente a livelli avanzati, ma in versione corrotta possono essere decisamente più ostici da abbattere in quanto sono di netto più potenti. Le macchine corrotte si trovano in alcune fasi della storia e nelle aree corrotte e, pur non essendo comuni, richiederanno molta pazienza per essere sconfitte. Non vi spiego in cosa consiste la corruzione in quanto spoilererei parti della storia, ma vi posso solo dire che sono legate alle macchine più potenti tra tutte: corruttori e sterminatori.

Le macchine si possono o sconfiggere con le armi classiche o “bypassare” tramite l’Override. Questa abilità la sbloccherete nel corso della storia e, completando i calderoni, potrete man mano poter fare l’Override con tutte le macchine. Esso consiste nel rendere le macchine vostre alleate, farle combattere contro le altre e in alcuni casi poterle cavalcare, cosa che vi permetterà di spostarvi facilmente da un posto all’altro della mappa assieme ai falò (sbloccate subito la borsa da viaggio speciale, che vi rende gli spostamenti illimitati). Per essere attivato,però, è necessario avvicinarsi silenziosamente all’obiettivo e aspettare un tot di tempo prima di riattivarlo. Questo, così come inventario, salute, sistema di combattimento e altro, sono migliorabili tramite il menù delle abilità, le quali si sbloccano ad ogni livello. Ogni macchina vi rilascerà materiali specifici essenziali alla costruzione di armi e vestiti e alla fabbricazione di munizioni.

Come sconfiggere le macchine? Si possono usare i classici arco e frecce, declinati in diversi modi e potenziabili grazie a delle risorse ottenibili uccidendo le macchine, la fionda sia normale che esplosiva, il fragore, i lancia-corde, i lancia-trappole e il potente squarciatore, una delle armi più forti nel gioco base assieme a quelle pesanti, che non si possono acquistare o fabbricare ma solo raccogliere da terra sia dagli umani morti che dalle macchine private delle suddette parti (mirate con arco di precisione e attaccate la parte specifica se volete staccare alcune parti).
Potete giocare sia in maniera aggressiva che in maniera stealth in quanto, grazie a dei segnali sia sulle macchine che in alto, capirete se siete visibili o meno. Abiti specifici che potenziano la furtività e la vegetazione vi aiuteranno a camuffarvi e uccidere gruppi di nemici consistenti altrimenti difficili da abbattere più facilmente, ma se volete potete anche solo attaccare e basta. Grazie al Focus potete evidenziare determinate macchine e seguire il loro tragitto, cosa che rende le vostre uccisioni stealth molto più semplici.

(photo not ours, tell us the author in the comments)

Il sistema di combattimento è un po’ grossolano e sfrutta a rotazione sempre le stesse armi, leggermente potenziate ma con nemmeno tutta ‘sta differenza. A fine gioco vi troverete a usare sempre le stesse armi con le stesse munizioni, idem per i vestiti visto che, a parte un’armatura sbloccabile a fine gioco con la quest “Antica armeria”, sono tutte abbastanza blande e poco d’effetto. Sia armi che vestiti si prendono più per collezionarle che per effettiva praticità, in poche parole. Non solo è ripetitivo, ma a causa della scarsa intelligenza artificiale dei nemici spesso ci sono alcune “gaffe” come quando il compagno viene ignorato sia per gli attacchi nei suoi confronti che verso i nemici stessi o, pur essendo a qualche metro da loro, le macchine non ti cercano più (fatta eccezione per inseguitori e spazzini, i quali hanno dei radar specifici). Le macchine sono comunque più interessanti da combattere rispetto agli umani, facilmente abbattibili e privi di una strategia particolare.

(photo not ours, tell us the author in the comments)

Dal punto di vista del gioco di ruolo, purtroppo, tocchiamo un tasto dolente. Il gioco è a tutti gli effetti un action adventure e ricorda un po’ i nuovi Tomb Raider, anch’essi privi di componente RPG ma che almeno non pretendono di averla. A parte l’avanzamento di livello e la personalizzazione di armi e vestiti il gioco non ha assolutamente nulla di un RPG, per cui se ci vogliamo riferire ad esso più correttamente dovremmo parlare di un’avventura dinamica action adventure in puro stile Tomb Raider nuovo. Per quanto siano presenti delle scelte nei dialoghi esse sono in realtà totalmente inutili in quanto le conseguenze sono uguali per ogni scelta presa, fatta eccezione per qualche minimo cambiamento per alcune (diciamo legato alla reazione dell’NPC più che alla storia). Ciò è un vero peccato in quanto una maggiore e soprattutto funzionante componente RPG avrebbe permesso al gioco di essere un capolavoro a tutto tondo in quanto ci avrebbe fatto immedesimare meglio in Aloy e conoscere maggiormente alcuni dei personaggi principali e secondari.

La grafica è molto bella anche se il labiale non è granchè e, sebbene non ci sia un effetto alla Mass Effect Andromeda, alcune animazioni nei dialoghi lasciano a desiderare. I trofei si sbloccano abbastanza facilmente e sono legati soprattutto ai collezionabili e alle uccisioni di macchine (tutti i tipi abbattuti, tecniche speciali). La maggior parte di essi dunque si ottiene abbastanza facilmente ma la difficoltà del 100%, come detto prima, consiste principalmente nelle sfide di caccia. Queste innalzano il livello di difficoltà soprattutto per chi, come la sottoscritta, odia le sfide a tempo.

In conclusione Horizon Zero Dawn è un gioco accattivante e coinvolgente con una storia stupenda ma che, a causa dell’aspetto RPG poco sviluppato, non riesce a dare il meglio di sè, fermandosi ad essere un gioco standard o comunque una buona avventura dinamica piuttosto che un buon RPG.

CONTENUTO:3.5/4
PIACEVOLEZZA:3.5
GRAFICA:3.5/4
MECCANICHE DI GIOCO:3
DIFFICOLTÀ: Facile
SOUNDTRACK:3.5
DOPPIAGGIO:3.5
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO: 4
DIFFICOLTÀ PLATINO: Media
VOTO MEDIO:3.6
-Jade

N.B. La difficoltà viene indicata con i parametri Molto facile, Facile, Media, Difficile, Molto difficile, Impossibile (bonus).
N.B. 2 La difficoltà del gioco si riferisce a quella incontrata a “Normale”.
N.B. 3 Il contenuto comprende anche, se presenti, le missioni secondarie.

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