Recensione film Spider-Man: Far from home di Jon Watts

Dopo un’occasione sprecata con Spider-Man: Homecoming per l’MCU se ne presenta un’altra in cui la versione bambinesca di uno dei più noti supereroi della storia ha a che fare con un cattivo reso poco memorabile da una pessima sceneggiatura.

Peter Parker/Spider-Man ha sempre più problemi a conciliare le due identità e a mantenerle separate e nascoste, soprattutto quando durante una gita scolastica a Venezia ha a che fare con un enorme essere acquatico. Subito dopo questo scontro incontra Nick Fury, il quale gli dice che quello con cui si è scontrato è l’Elementale Acquatico e ne esistono altri tre legati ai quattro elementi. Quello acquatico è stato sconfitto da un uomo di nome Quentin Beck che afferma di provenire da un’altra dimensione e si fa chiamare Mysterio. Il misterioso uomo ha sin dall’inizio un certo feeling con Spider-Man e presto diventano alleati e amici e viaggiano assieme per l’Europa alla ricerca degli altri elementali. Non tutto è come sembra però e ben presto Peter dovrà rivelare ad alcuni la sua identità in quanto non può più mantenerla segreta.

La sceneggiatura presenta gli stessi difetti del primo film e, proprio per questo, Spider-Man: Far from home continua ad essere una delle peggiori trasposizioni legate a Spider-Man. Dai dialoghi bambineschi ai tempi sbagliati, Spider-Man un po’ come molti dei recenti film MCU tende a concentrarsi più sull’aspetto family friendly e comico che sull’effettiva storia di fondo e sui personaggi dei fumetti, qui rivisitati in maniera pessima a causa di una tremenda e quasi inesistente caratterizzazione. MJ è persino più inutile della Mary Jane originale (anche se non sono lo stesso personaggio), Peter Parker/Spider-Man consiste in un ragazzino pseudo-nerd che tende a ricalcare male gli stereotipi sui ragazzi moderni e Mysterio, un po’ come Avvoltoio, è un personaggio interessante sfruttato malissimo e reso uno dei peggiori villain della storia.
Le rivelazioni sono scontate, prevedibili e mediocri e non aggiungono nulla di che alla storia del film che di fatto poteva chiamarsi “Un adolescente senza personalità gira l’Europa inseguendo mostri invisibili”. Si parla più dell’aspetto teen che della storia degli Elementali, i quali sono alcuni dei “nemici” più deludenti dell’intera storia del cinema.

Gli effetti speciali potevano pure essere migliorabili anche se non sono male, solo che in alcuni momenti si nota parecchio lo stacco con la realtà. Anche i costumi sono migliorabili così come, in generale, ogni singolo aspetto del film, recitazione compresa visto che tutti gli attori tra cui in particolare Jake Gyllenhaal sono sfruttati male.

Sebbene sia leggermente superiore al primo capitolo, Spider-Man: Far from home riprende tutti i difetti di quest’ultimo, rivelandosi semplicemente un sequel mediocre della rivisitazione peggiore della storia sul noto personaggio dei fumetti.

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:2
SCORREVOLEZZA:2
RECITAZIONE:3
ORIGINALITA’:2
VOTO MEDIO:2.2
-Jade

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