Dopo due discutibili capitoli che, in realtà, concludevano perfettamente la saga, Bourne torna con un nuovo inutile e per niente richiesto sequel, intitolato Jason Bourne.
Alla fine del terzo film, come si evince anche da qualche scena, Bourne sopravvive e si rifugia in Grecia. Grazie a Nicky Parsons egli entra a conoscenza del progetto Ironhand, che vorrebbe creare una piattaforma in grado di fornire internet gratuito a tutti ma che in realtà osserva tutti i server degli americani. Aiutati da Heather Lee, ancora una volta Jason e Nicky dovranno sfuggire all’Agenzia e sabotare il piano, scoprendo nel frattempo nuove cose sul passato di Bourne.
La trama è praticamente identica a quella degli altri film, strutturata male al livello del secondo capitolo e ancora più piena di scene d’azione ripetitive e inutili che rendono il film parecchio prolisso e noioso. Ancora una volta i protagonisti hanno a che fare con un progetto “ultrasegretissimo” (che sicuramente nel prossimo capitolo sarà hackerato anche da dei bambini di cinque anni) e devono sfuggire ai mercenari dell’agenzia, in questo caso al cosiddetto “asset”. Non accade niente di nuovo e viene fornito solo qualche dettaglio in più sul padre di Bourne, anche questo superfluo.
Il cast è composto come sempre da attori molto validi e si aggiungono ai classici Matt Damon e Julia Stiles Tommy Lee Jones, Alicia Vikander, Riz Ahmed e Vincent Cassel. Purtroppo, in parte anche a causa della pessima sceneggiatura del film, gli attori non riescono a mostrare il loro immenso potenziale dato che stiamo parlando comunque di un cast pieno di icone del mondo del cinema note per la loro poliedricitià.
Jason Bourne, in poche parole, è l’ennesimo sequel non richiesto di una saga che, in realtà, si sarebbe potuta chiudere benissimo al terzo capitolo o direttamente al primo, l’unico decente e degno di nota.
CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:1.5 SCORREVOLEZZA:1.5/2 RECITAZIONE:3 ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:0
VOTO MEDIO:1.6
-Jade