Recensione film Harriet di Kasi Lemmons

Harriet di Kasi Lemmons è un film biografico che si ispira a una delle più grandi figure della storia americana e non solo: si tratta di Harriet Tubman, femminista e abolizionista della schiavitù che liberò numerosi afroamericani dalla schiavitù negli Stati Uniti.

Forse qua in Italia è meno conosciuta, ma senza alcun dubbio la Tubman è una figura cardine della Guerra di secessione americana e della lotta contro il maschilismo e la schiavitù. Questo è il primo film che le viene interamente dedicato e ciò lo rende ancora più speciale, dato che sembra strano che si parli nei media così poco di questa grande figura. Harriet propone la storia di Araminta “Minty” Ross, poi Harriet Tubman, dal suo ultimo periodo da schiava (facendo accenni al suo passato) fino alla sua morte, presentando una donna forte d’animo che, nonostante le infinite violenze verbali e fisiche, la perdita di persone a lei care e il tradimento dell’ex marito, non si è mai scoraggiata, ma al contrario è diventata sempre più decisa a raggiungere il proprio obiettivo.

Harriet Tubman è interpretata da Cynthia Erivo, la quale si è calata perfettamente in questo complesso personaggio ed è stata perfetta anche nelle parti canore. Queste fanno calare lo spettatore ancora di più nel film e sono decisamente spettacolari, ovviamente pur non rendendo Harriet un musical. Le canzoni diventano parte integrante della storia degli schiavi sia nel momento della schiavitù che in quello della libertà, dato che spesso Harriet o, come veniva chiamata per un determinato evento e per le sue “visioni divine” Mosè, intonava delle canzoni per farsi riconoscere tra i campi.

Nel film sono presenti anche numerose figure secondarie, alcune delle quali di grande importanza per lo sviluppo degli eventi della storia anche se poco attenzionate. Mi riferisco in particolar modo a William Still e Marie Buchanon, interpretati invece da Janelle Monàe e Leslie Odom Jr. In generale sia loro che tutti gli altri membri del cast tra cui Joe Alwyn, Jennifer Netties e il bravissimo Clarke Peters, quest’ultimo tra tutti a mio parere il migliore.

Harriet, dunque, è un buon film che, a differenza di come potrebbe suggerire il titolo, non si incentra solo sul personaggio di Harriet, ma anche e soprattutto sul periodo storico che fa da sfondo, trasformandosi da una probabile semplice biografia a un film biografico/storico.

CONTENUTO: 3.5/4
PIACEVOLEZZA:3.4/4
SCORREVOLEZZA:4
RECITAZIONE:3.5/4
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:3.5                                                                                             VOTO MEDIO:3.8
-Jade

FILM DA OSCAR:

Agli Oscar 2020 è stato candidato per Migliore attrice protagonista a Cynthia Erivo e Miglior canzone per Stand up.

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