Recensione film Brazil di Terry Gilliam

Rabelais incontra Orwell e Fellini nella celebre opera fantascientifica di Terry Gilliam intitolata Brazil, nome preso dal motivo “Aquarela do Brasil” che si sente per tutto il film.
Quest’opera, palesemente ispirata a 1984, è ambientata in un ventesimo secolo distopico in cui sognare non è più concesso e più potenti hanno usato la burocrazia per giustificare la loro meschinità.

Il protagonista, Sam Lowry, è un impiegato del Ministero dell’Informazione che di notte fa un sogno ricorrente in cui indossa un’armatura alata e salva una fanciulla. La sua vita cambia quando gli viene dato l’incarico di correggere un errore di battitura secondo cui un uomo è stato arrestato e ucciso erroneamente al posto del noto “criminale” Archibald “Harry” Tuttle, il quale, come si scopre in seguito, è in realtà un tecnico clandestino dell’aria condizionata che non tollera le norme burocratiche.
Quando Sam va a trovare la vedova del signor Buttle, la vittima dell’errore di battitura, incontra Jill Layton, una donna identica a quella che vede nei suoi sogni. Jill, vicina di casa della signora Buttle, incolpa i burocrati dell’omicidio e perciò viene identificata come alleata del terrorista.
Poco tempo dopo, Sam incontra il fantomatico Tuttle, il quale lo aiuta nell’impresa di “salvare” Jill, ma nonostante gli sforzi del coraggioso sognatore i burocrati vedono tutto e ciò lo renderà pure un criminale agli occhi della legge.

Tra il grottesco e il serio, Gilliam riscrive il classico di Orwell secondo il suo personalissimo stile, sempre evidente in ogni suo film. I sogni, scene tanto colorate quanto apparentemente nonsense, si fondono con le scene reali, dai colori più cupi atti a simboleggiare la triste realtà burocratica. Arrivano addirittura a confondersi, tanto che lo stesso protagonista inizierà a mescolare i sogni con gli eventi reali.
La canzone Aquarela do Brasil sembra fuori luogo ma il motivetto, in realtà, è ciò che unisce le due realtà: quella onirica e quella effettiva. La canzone, dolce e festosa, va in netto contrasto con il grigiore e torpore della realtà, trasmettendo un senso quasi nostalgico allo spettatore e agli stessi protagonisti. E’ una canzone di evasione, come simboleggiato anche da una delle scene finali del film.

Jonathan Pryce bravissimo nei panni di Lowry, cosa che vale anche per De Niro nei panni di Tuttle. Nel cast sono presenti anche altri grandi attori, anche qui in gamba, come Jim Broadbent, Ian Holm e Bob Hoskins.

Brazil è un capolavoro nonchè una delle rivisitazioni più ispirate del romanzo di Orwell. E’ un cult immancabile, una delle migliori opere della filmografia di Gilliam e, in generale, uno dei migliori film fantascentifici.

CONTENUTO:4
PIACEVOLEZZA:3.5/4
SCORREVOLEZZA:3.5
RECITAZIONE:4
ORIGINALITA’:3.5/4
VOTO MEDIO:3.8
-Jade

FILM DA OSCAR:
Agli Oscar 1986 il film ha ricevuto una candidatura per la Migliore sceneggiatura originale e una per la Migliore scenografia.

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