Recensione film Battle di Katarina Launing

Il fallimento del padre manda in frantumi la vita agiata della giovane danzatrice Amalia. Lei però trova un nuovo ritmo dopo aver conosciuto Mikael, un ballerino di hip-hop”.

Così recita la breve sinossi che ci presenta Netflix per il film norvegese Battle, diretto dalla regista Katarina Launing.     Un film molto carino, che mi sono trovata a vedere quasi per caso, incuriosita dalla copertina e da questa piccola sinossi, mentre cercavo qualcosa con cui fondamentalmente passare il tempo. Direi che, nonostante non sia per nulla fan del genere, mi sono trovata piacevolmente sorpresa da questa piccola chicca. 

Certo, la trama è molto semplice e lineare, ma non per questo meno coinvolgente. È una classica storia sul ballo che si intreccia con l’amore, con questo cambio di ritmo, cambio di vita, in cui Amalia passa dall’essere una piccola ameba che semplicemente segue il flusso (e che, poverina, ci prova ma non ci riesce) ad essere una persona completa, che trova la sua strada, e sceglie quello che vuole, incanalando i suoi tentativi in qualcosa che effettivamente riesce.

Io l’ho guardato in lingua originale, sottotitolata, quindi non posso dare un giudizio sul doppiaggio. Tuttavia, la storia è scorrevole, le voci sono sentite. Solo un appunto, delle volte Amalia (Lisa Teige, che ha recitato anche come Eva in Skam) mi pareva un pochino… impalata, molto confusa e un filo inespressiva.   

Nel complesso, questo film mi è piaciuto molto e ha intrigato la mia piccola vena romantica, che nonostante tenti di sopprimere se ne resta sempre lì, a godersi chicche carine e senza troppe pretese come Battle. Assolutamente consigliato per passare un pomeriggio in compagnia di sé stessi e di un film leggero ma coinvolgente.

  -Aryat

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