L’alienista-1° stagione

Basata sull’omonimo romanzo di Caleb Carr, L’alienista (The Alienist) è una serie che mescola sapientemente il giallo, il poliziesco e i period drama. Protagonisti della serie sono l’alienista (dottore e analista) Laszlo Kreizler, l’illustratore John Moore e la segretaria nonchè aspirante detective Sara Howard. I tre si riuniranno grazie alle indagini su un misterioso serial killer, il quale spaventa la città uccidendo bambini dalle condizioni sociali e familiari difficili. La serie anticipa alcuni concetti sviluppati poi meglio negli anni ’70 come quello di “assassino seriale” e presenta alcune inaccuratezze storiche tutto sommato sorvolabili vista la buona sceneggiatura. Episodio dopo episodio diventa sempre più interessante scoprire come proseguono, seppur a rilento vista la durata, le indagini dei protagonisti e la psicologia dell’antagonista, approfondita man mano che si va avanti. Viene mostrata anche la lotta tra i protagonisti e gli agenti corrotti, i quali preferirebbero difendere i ricchi colpevoli piuttosto che perdere i loro vantaggi. Questi cercheranno fino alla fine di boicottare i protagonisti mentre tutti gli altri detective, compreso il capo, si rivelano degli emeriti idioti nullafacenti.

I personaggi sono forse la nota dolente della serie in quanto sono caratterizzati pessimamente. Laszlo, che dovrebbe essere quello apparentemente più razionale, è il personaggio più insopportabile in assoluto in quanto si mostra essere un vanesio poco brillante al di là di qualche sua mini scoperta. Poi c’è Sara, un personaggio che poteva essere sviluppato meglio anche se rimane uno tra i migliori in quanto lei, almeno, dimostra spirito di collaborazione e di essere più in gamba degli altri detective. Di John mi chiedo ancora l’utilità all’interno dei casi al di là dell’essere usato come “tizio da mandare in avanscoperta” nei quartieri più loschi della città. La sua relazione con Sara è prevedibilissima e scontata nonostante sia priva di chimica. Ogni volta che ognuno dei tre personaggi viene un minimo approfondito si ritorna al punto di partenza quasi rimangiandosi tutto, motivo per cui questa sorta di approfondimento accade a metà. Ciò si nota soprattutto per quanto riguarda John e Laszlo con la storia della mano, portata avanti per tutta la stagione nella speranza di risollevare la sua figura.

Ci sono poi anche altre figure minori come la domestica di Laszlo e i due fratelli ebrei che fanno le autopsie, ma anche per loro vale la regola dell'”approfondimento-non approfondimento” dei protagonisti.

Un altro elemento importante è la presenza di citazioni ai nativi americani, tema molto caro all’autore del romanzo, il quale ha avuto alcune opinioni controverse a riguardo. Per fortuna qui non ci si è soffermati più di tanto su chi avesse torto o meno durante le lotte tra nativi e colonizzatori quanto piuttosto sulle atrocità compiute in guerra da ambo le parti.

Daniel Bruhl e Luke Evans sono stati gli attori migliori benchè i loro personaggi non fossero stati realizzati bene. Gli altri se la sono cavata ma per la maggior parte sono stati alquanto mediocri.

L’alienista è senza alcun dubbio una serie promettente dal punto di vista della storia che però, vista specialmente la durata degli episodi, avrebbe meritato una migliore sceneggiatura. Spero che nella seconda stagione i personaggi migliorino e vengano maggiormente approfonditi e che finalmente gli sceneggiatori osino un po’ di più su di loro, non mantenendosi sui classici stereotipi e creando delle figure a tutto tondo.

CONTENUTO:3.5
SCORREVOLEZZA:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
RECITAZIONE:3.25
ORIGINALITA’ DEL CONTENUTO:3
VOTO MEDIO:3.3
-Jade

Potete vedere la serie su Netflix.

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