La casa di carta-1° e 2° stagione

La casa de papel (La casa di carta) è una delle serie tv più guardate negli ultimi anni grazie anche al boom di Netflix, attraverso il quale si sono conosciute molte serie tv che, altrimenti, dubito avrebbero avuto un enorme successo. E’ però sempre a causa di Netflix che qualsiasi serie tv pubblicizzata nel catalogo, persino la peggiore, sembri bellissima agli occhi dello spettatore . Lo spettatore medio spesso, a causa del boom mediatico di Netflix, è spinto a guardare i prodotti più pubblicizzati e, di conseguenza, più visti, motivo per cui, finita la serie o il film in questione, tende automaticamente a definirla un capolavoro. Ma può veramente un prodotto essere considerato capolavoro solo perchè di moda e visto da chiunque?

La risposta, naturalmente, è no. Per quanto sia piacevole da guardare, ad esempio, La casa di carta non è un capolavoro, ma neanche un prodotto pessimo come altre serie pubblicizzate da Netflix.

La trama , originale e intrigante, riesce ad accattivare lo spettatore nonostante la lentezza dei tempi d’azione, tipica delle soap opera. I protagonisti sono dei criminali radunati da una figura detta “Professore”, il quale ha intenzione di compiere la più grande rapina della storia presso la zecca di Madrid in maniera del tutto anonima, facendo mettere ai protagonisti delle maschere e nascondendo le loro identità tramite i nomi di varie città. A raccontare il tutto è una dei protagonisti, Tokyo, attraverso la quale si viene a conoscenza di ciò che è accaduto prima della rapina e durante.

Uno dei problemi maggiori della serie, oltre che in alcuni strafalcioni, sta essenzialmente nei personaggi, Tokyo e Rio in primis: pronti sempre a mandare all’aria i piani del professore, entrambi hanno dato vita ad alcune delle battute più trash della storia delle serie tv, abbassando di molto la qualità dello show.

Tra i personaggi migliori invece spiccano Nairobi, il Professore e Berlino, quest’ultimo tanto ben caratterizzato quanto a tratti odioso per il suo modo di fare. Gli altri membri della banda, a parte per Mosca, sono personaggi abbastanza dimenticabili, leggermente più approfonditi con l’avanzare degi episodi ma comunque non molto di impatto.

Ai personaggi più odiosi si aggiungono anche Alison Parker e Arturito, due prigionieri odiati non tanto perchè provano a mandare all’aria (giustamente, direi) i piani dei protagonisti, ma proprio perchè sono egoisti, antipatici e pieni di sè.

Un’altra nota di demerito va anche ai dialoghi in generale, spesso così trash da superare quelli delle telenovela argentine di bassa lega, e ad alcune scene particolarmente esagerate tipo quella di (SPOILER) Tokyo che entra in moto nella banca.

La recitazione non è male anche se spesso, specialmente da parte di Alvaro Morte, risulta fin troppo enfatica in pieno stile soap. Gli attori che più sono riusciti a colpire sono senza dubbio Pedro Alonso (Berlino), Alba Flores (Nairobi) e, nonostante le scene trash, Ursula Corberò (Tokyo), che comunque è riuscita a stare nel personaggio.

La casa di carta, dunque, non è il capolavoro di cui molti parlano, ma comunque una serie tv valida e piacevole, una sorta di semisoap poliziesca che se avesse avuto una migliore sceneggiatura avrebbe potuto innalzarsi notevolmente di livello.

N.B. La sigla è veramente spettacolare e, almeno una volta, merita assolutamente di essere ascoltata per intero .

Potete trovare tutte e tre le stagioni in streaming su Netflix !

CONTENUTO:2.5/3
PIACEVOLEZZA:2.5/3
SCORREVOLEZZA:3
RECITAZIONE:2.5/3
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:2.5/3
VOTO MEDIO:2.8
-Jay

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