Fargo-2° stagione

Fargo è una serie antologica che spazia tra il noir, la commedia nera e il thriller ed è ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen. La seconda stagione è ambientata nel 1979 e, pur essendo scollegata alla prima, in realtà è legata ad essa non solo dal comune denominatore della serie, cioè l’associazione Fargo, ma anche da uno dei protagonisti: Lou Solverson. Quest’ultimo appare già, in versione anziana e come proprietario di un ristorante, nella prima stagione e già lì cita gli avvenimenti di questa seconda stagione. Il massacro di Sioux Falls viene citato alcune volte e vede come uno dei protagonisti proprio il padre della poliziotta Molly, Lou, qui più giovane ed infatti interpretato non più da Keith Carradine ma da Patrick Wilson.

Tutto inizia a Luverne, una cittadina del Minnesota in cui una sera Peggy Blumquist, una modesta parrucchiera, fa un incidente e investe uno dei membri della famiglia criminale Gerhardt. Grazie all’aiuto del marito Ed riesce a disfarsi di quest’ultimo anche se non sa in che guai si è cacciata. I Gerhardt, infatti, sono una potente famiglia mafiosa che punta molto sul rispetto e sulla vendetta. In seguito a questo evento, però, emergono tutte le divergenze tra ognuno dei loro membri, i quali alla fine si daranno la caccia a vicenda pur non dimenticando l’omicidio di uno di loro e l’imminente vendetta. A peggiorare la situazione ci sono i poliziotti, a caccia dell’assassino e che sospettano già dei Blumquist, e l’associazione criminale Fargo, che vorrebbe scacciare via dall’Upper Midwest i Gerhardt.

Pur ripartendo da zero questa seconda stagione si rivela stupefacente tanto quanto la prima, tutto grazie ai ritmi serrati, alla suspense, e ai movimenti strategici tra le varie fazioni. Stavolta infatti non si tratta solo dell’antieroe/protagonista principale vs la polizia e Fargo, ma di questi ultimi contro Fargo, la polizia e un’altra famiglia criminale, la quale a sua volta è rivale di ognuna delle altre. Inizia così una lotta territoriale fino all’ultimo sangue, tutto a causa degli eventi scatenati da Peggy Blumquist, deus ex machina della situazione e allo stesso tempo antieroina per eccellenza assieme al marito. Come Lester Peggy è una donna modesta, ingenua e insoddisfatta dalla propria vita ma, in seguito all’uccisione di uno dei Gerhardt decide improvvisamente di cambiare e provare a migliorarsi. Ciò, però, la porterà in una spirale di pazzia, uccisioni e sangue, in cui alla fine non sarà tanto la polizia quanto Fargo ad avere la meglio.

I colori, la musica malinconica e l’atmosfera “fredda” che punta proprio tutto sulla neve, colei che cela i misfatti dei cittadini del’Upper Midwest, rendono la serie speciale e iconica, questo grazie anche ai dialoghi e alle scene “pulp” che riprendono anche le inquadrature tarantiniane (le divisioni dello schermo ne sono un esempio).
Pur apprezzando i dialoghi, alcuni punti in questa stagione sono sembrati poco sviluppati. Ad esempio la storyline sugli alieni è quella che è stata gestita peggio, tanto da sembrare un easter egg random messo a caso per dare un finale senza logica.

Per fortuna come nella prima stagione la serie riesce a rifarsi sui personaggi, tutti ben sviluppati, dal primo all’ultimo. Stavolta infatti riescono ad emergere tutti indistintamente, ritagliandosi un proprio spazio nella scena anche se piccolo.
La caratterizzazione ottima è anche legata alla bravura degli attori e alla loro presenza scenica. Patrick Wilson, Ted Danson, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Jean Smart sono solo alcuni tra i grandi nomi presenti, per non parlare della bravura di Angus Sampson, Cristin Milioti, Jeffrey Donovan, Rachel Keller, Nick Offerman, Bokeem Woodbine e Zahn McClarnon.

Fargo ancora una volta riesce a stupide regalando una stagione emozionante e coinvolgente, adatta a coloro che cercano qualcosa fuori dal comune eppure ordinaria che riesca ad entrare in testa.

CONTENUTO:4
PIACEVOLEZZA:4
SCORREVOLEZZA:3.5
RECITAZIONE:4
ORIGINALITA’:3.5
VOTO MEDIO:4
-Jade

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