Candido di Voltaire e Candido di Sciascia: due libri a confronto

Candido di Voltaire e Candido-Un sogno fatto in Sicilia sono due titoli che, apparentemente, hanno in comune solo il nome. Una delle opere più importanti di Voltaire è stata ripresa verso la fine degli anni ’70 dal siciliano Leonardo Sciascia, noto per i suoi romanzi di denuncia come Il giorno della civetta, Il contesto, Todo modo e Porte aperte.

Da una parte si ha un saggio filosofico trasformato in romanzo d’avventura e satirico, in quanto tramite le avventure di Candide si notano le caricature di alcune situazioni e di alcuni personaggi del suo periodo mentre dall’altra parte un mix tra un romanzo di denuncia, uno di formazione e uno satirico.

A dire il vero anche il Candide di Voltaire non appartiene solo ai generi sopracitati: ad essi si aggiungono una sorta di ripresa del romanzo picaresco (e, perché no, cavalleresco) e qualche parte che sembra uscita fuori da un romanzo di formazione. Per molti aspetti Candido di Voltaire ricorda infatti L’Orlando furioso e Don Chisciotte, il primo per la struttura labirintica mentre il secondo per il trio Candido-Cacambo-Cunegonda, che ricorda quello formato da Don Chisciotte, Sancho Panza e Dulcinea del Toboso, e per la satira e l’umorismo.

Candido-Un sogno fatto in Sicilia presenta invece tutte le caratteristiche di Sciascia, in quanto sembra non voler abbandonare il genere del romanzo di denuncia. In esso possono ritrovarsi infatti accuse di omertà, altre nei confronti della Chiesa e altre nei confronti della scuola e della politica. A quanto pare Sciascia nel suo romanzo decide di non risparmiare nessuno dei suoi contemporanei né alcuna istituzione, ma lo stesso vale per Voltaire.

Entrambi gli autori hanno inserito nei due romanzi l’elemento della critica verso la società dei loro tempi e, nel farlo, hanno voluto aggiungere una dose di ironia, satira e umorismo, specialmente per quanto riguarda Voltaire. In certi momenti il Candido di Voltaire ricorda il precedente I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, il quale celava personaggi e elementi importanti della società dei suoi tempi dietro personaggi e luoghi di pura invenzione. Se Laputa ricordava la Royal Society, Pangloss e Jacques rappresentano invece alcune correnti filosofiche del tempo e lo stesso vale per lo stesso Candido.

Non manca anche la simbologia religiosa data dal giardino. Secondo molti quest’ultimo rappresenta il paradiso terrestre e la cacciata dall’Eden in quanto così come Adamo ed Eva i protagonisti dopo aver scoperto il peccato vengono mandati via.

Nel Candido di Sciascia sono invece maggiori i riferimenti politici in quanto la critica più che filosofica è politico-istituzionale. Guarda caso stavolta il maestro di Candido ha una visione differente da quella di Candido dal punto di vista politico, in quanto, così come gli altri, critica fortemente il suo essere comunista, ma soprattutto, un comunista coerente.

Lo stile in entrambi i casi e scorrevole e non troppo elevato, motivo per cui lo si potrebbe definire “medio” come quello di Manzoni nei Promessi Sposi. Consiglio vivamente di leggere entrambi i libri in quanto sono “diversamente simili” tra loro e ognuno di essi ha almeno un insegnamento da dare. L’unica pecca che si può riscontrare nel primo libro è la confusione, poiché spesso si rischia di perdersi nel passaggio tra un luogo e un altro o tra i nomi dei personaggi. Personalmente ho preferito la versione di Sciascia, ma anche la prima deve essere letta, non per forza prima della seconda.

VOLTAIRE

CONTENUTO:3 STILE: 3 SCORREVOLEZZA: 2.5/3 PIACEVOLEZZA: 2.5 VOTO MEDIO: 2.8

SCIASCIA

CONTENUTO:3.5 STILE: 3.5 SCORREVOLEZZA: 3.5/4 PIACEVOLEZZA: 3.5 VOTO MEDIO: 3.6

-Jade

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