Recensione libro L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto

Editore: Bur in foto, ma personalmente ho l’edizione in due volumi ET classici dell’Enaudi
Anno di pubblicazione:1516 (prima edizione)
Pagine:dipende dall’edizione

La corte estense, amante della letteratura e dell’arte, è stata un punto di ritrovo per molti grandi autori italiani tra cui Boiardo, famoso per l’Orlando innamorato e Ludovico Ariosto, autore di molte opere tra cui l’Orlando furioso. Quest’ultimo si presenta come il seguito diretto dell’Orlando innamorato di Boiardo da cui riprende i temi e i personaggi e si basa sia sul ciclo carolingio che su quello bretone. Dal ciclo carolingio e in particolar modo dalla Chanson de Roland prende il tema della guerra mentre trae spunto dal ciclo bretone per l’inserimento dell’amore, della magia e della queste/quête, cioè della ricerca.

Se nel ciclo bretone è legata al mondo mistico-religioso, nel Furioso è laica e profana:la ricerca non è più di un oggetto leggendario quale il sacro Graal, ma sempre di qualcosa di terreno e/o materiale quali un elmo, un cavallo o la persona amata. La ricerca dell’oggetto o della persona desiderata è però sempre resa vana o irraggiungibile, cosa che spiega tutte le disavventure dei vari personaggi, ognuno di loro protagonista di una vicenda. Oltre alla materia bretone e a quella carolingia, Ariosto si rifà anche a quella classica, prendendo spunto da molti autori classici come Ovidio e Virgilio.

La trama è simile a quella di altre opere della letteratura cavalleresca ma allo stesso tempo si differenzia dalle altre per la sua grande varietà di temi, personaggi e vicende che compongono un quadro generale molto articolato e variegato. L’unica sfortuna è che, così come altri romanzi cavallereschi, le avventure dei personaggi si ripetono più e più volte, specialmente perché bisogna collegare ognuno di questi a un’enorme cornice che li comprende e unisce tra loro:la lotta tra i musulmani e i cristiani.

Ogni personaggio ha una propria personalità anche se quasi tutti tendono ad abbandonarsi ai loro desideri, accantonando il loro obiettivo principale. Diventano così cavalieri “erranti” nel senso che non solo errano alla ricerca della cosa da loro ambita, ma errano anche nel senso che sbagliano perché inseguono le cose terrene. Tra questi cavalieri erranti spiccano alcuni come Orlando, divenuto famoso per la sua follia e la sua furia dettate da un amore irraggiungibile, Bradamante e Marfisa, due donne il cui coraggio e le cui determinazione e forza superano ogni ostacolo, Ruggiero, uomo dotato di grande coraggio, la fedele Isabella e Astolfo. Da notare la concezione ariostesca della donna, diversa dagli autori contemporanei in quanto, sia tramite la creazione di personaggi femminili forti che alcune scene (ad esempio quella di Ginevra), la donna non viene più vista come subordinata all’uomo ma come o quasi suo pari.

La struttura dell’Orlando Furioso è molto complessa per via degli entrelacements, cioè l’espediente di interrompere improvvisamente la vicenda di un personaggio per passare a quella di un altro. Questo può confondere molto il lettore il quale, di punto in bianco, si ritrova a seguire la storia di uno o più altri personaggi che verrà a sua volta interrotta per poi essere ripresa uno o diversi capitoli più avanti. La struttura intrecciata e caotica si rispecchia anche nel tempo e nello spazio del poema, così vasto da poter esser definito labirintico.

Lo spazio, tra l’altro, non è verticale come in Dante ma orizzontale (compresa la Luna considerata come ampliamento della Terra), cosa che sottolinea la laicità del poema. Il tempo non è lineare ed è ricco di anticipazioni e flashback, specialmente tra una vicenda e un’altra. Tutti questi elementi caotici e labirintici però sono legati tra loro tramite una certa armonia e equilibrio, apparentemente quasi del tutto inesistenti. Tramite lo straniamento e l’ironia l’autore invece riesce a dare una visione “distante” degli avvenimenti, rendendo il lettore uno spettatore attento delle loro vicende. L’autore, tramite l’abbassamento della materia epica riscontrato in molte azioni e in molti personaggi, riesce ad immedesimarsi meglio nei vari eroi oramai non più irraggiungibili.

La lingua utilizzata per le ottave del poema è stupenda e variegata in quanto presenta diversi toni e stili sempre adatti alla situazione. Ovviamente, per coloro che non sono abituati al genere e, in generale, a leggere testi più antichi, la lingua potrebbe essere molto più difficile da interpretare di quanto non lo sia in realtà, questo anche perché tramite gli entrelacements spesso si fanno riferimenti ad altre vicende o si passa bruscamente da una storia a un’altra, confondendo il lettore ignaro. L’Orlando Furioso, nonostante sia un’opera molto complessa sia dal punto di vista tematico che strutturale, è un’opera meravigliosa da leggere assolutamente almeno una volta nella vita in quanto capolavoro della letteratura italiana.


CONTENUTO: 4
PIACEVOLEZZA: 4
SCORREVOLEZZA: 3.5
ORIGINALITA’: 3.5/4
STILE: 4/4.5
Voto Medio: 4
-Jade

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