Recensione film Lady Bird di Greta Gerwig

Lady bird di Greta Gerwig non è uno dei soliti teen drama americani ultra esagerati e stereotipati, uno di quelli che descrivono solo una delle tante parti del complesso periodo adolescenziale e lo fanno o in maniera fin troppo semplicistica o eccessiva.

Lady bird è molto di più in quanto a differenza dei film detti sopra riesce a uscire fuori dai soliti schemi trattando in maniera moderata, equilibrata e spesso anche divertente quelli che sono i problemi di quasi tutti gli adolescenti. Dietro la protagonista, Christine o meglio “Lady bird”, si nasconde la stessa regista, la quale ha voluto raccontare in questo film parte della sua esperienza autobiografica.

Ma un po’ tutti, in fondo, riescono ad immedesimarsi e rispecchiarsi nel complesso e realistico personaggio di Christine. Questo avviene perché non solo il personaggio è realistico ma anche lo “scenario” lo è. Nel film vengono riportate quelle che sono le tappe della maggior parte degli adolescenti e i problemi da loro riscontrati in questa fase di transizione in cui si avvicinano sempre più al mondo degli adulti.

Viene rappresentato il sentimento di volersi costantemente ribellare, quello di uscire fuori dagli schemi, quello di voler diventare “qualcuno”e volersi realizzare. Allo stesso tempo nel film vengono trasposte le prime esperienze in amore, in entrambi i casi infelici per la protagonista, i problemi con gli amici e soprattutto con i genitori, in particolare con la madre da cui Lady bird si sente fortemente oppressa e sminuita, ma soprattutto, in maniera eccellente, viene trasposto il periodo tra le “scuole superiori” e il college.

Questo è molto sentito soprattutto per gli statunitensi i quali sono spesso costretti ad abbandonare drasticamente l’ambiente familiare per potersi trasferire in un college molto lontano dalla propria casa. Lady bird, che con molta fatica riesce ad entrare in uno dei college dei suoi sogni, affronta direttamente questa realtà, rimanendone poi delusa poiché si rende conto che non è mai stata abituata a tutto questo.


La sceneggiatura, dunque, è molto ben fatta anche se ammetto che mi sarei aspettata di più, soprattutto dai dialoghi. Dal trailer un po’ tutti si aspettavano una piega più frizzante, adatta a sdrammatizzare parzialmente le varie situazioni. Gli attori sono stati quasi tutti abbastanza bravi, in primis Saoirse Ronan che, al solito, ha saputo dimostrare la sua bravura calandosi perfettamente nelle vesti di Lady bird. Laurie Metcalf (la madre di Christine), Tracy Letts (il padre) e Timothée Chalamet (l’anarchico Kyle) sono stati pure molto bravi nel loro ruolo mentre gli altri attori, diversi “alle prime armi”, se la sono cavata ma non hanno dato il massimo. Forse a causa delle mie alte aspettative, Lady bird mi ha un po’ delusa in quanto mi aspettavo molto di più da questo film. Nonostante ciò rimane comunque un ottimo prodotto nonché uno specchio di quella che è veramente l’adolescenza.

FILM DA OSCAR:

Il film ha ricevuto le nomination per Miglior film, Miglior attrice protagonista a Saoirse Ronan, Miglior attrice non protagonista a Laurie Metcalf, Miglior sceneggiatura originale e Miglior regista a Greta Gerwig.


CONTENUTO:2.5/3
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:3.5/4
RECITAZIONE: 3.5
BONUS
SCENEGGIATURA:2.5/3
VOTO MEDIO:3.28

Potete vedere il film su Amazon Prime Video.
-Jay

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